Ger 17,19-26; Sal 14 (15); Zc 10,10-11,3; Mt 21,23-27 «Questa città sarà abitata per sempre». (Ger 17,25b) Anche quando abbiamo l’impressione di città non più abitate da credenti e dallo Spirito del Signore, chiediamo occhi capaci di saper riconoscere nell’amore e nella carità la presenza di Cristo, e la certezza che Dio non verrà meno alla sua promessa. Questa fiducia estrema è capace di donarci serenità, di frenare qualche nostra ansia e di rimettere ancora una volta tutto nelle mani di Dio e non solo nelle nostre capacità. Dio manderà sempre i segni del suo amore, continuerà a chiamare giovani e popoli al suo servizio, rinnoverà la terra dai suoi progetti perversi. Come cristiani abbiamo il dovere di mostrare, anche nella gestione della città terrena degli uomini, qualche bagliore di giustizia e di pace. Buoni cittadini, collaboratori sinceri, servitori onesti e prudenti, maestri generosi e attenti: questi sarebbero i credenti che San Carlo immaginava dentro la sua Milano e che ancora oggi fanno sorgere in noi qualche sentimento di nostalgia e allo stesso tempo la voglia di mettersi all’opera, dentro la vita degli uomini e delle donne che vivono accan-to alle nostre case. Voi siete nel mondo ma non del mondo, diceva Gesù perché libertà e dono siano vissuti in pienezza dai cristiani, generando vita e rinnovando l’esistenza dei fratelli. Preghiamo Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre. Non saranno confusi nel tempo della sventura e nei giorni della fame saranno saziati. (dal Sal 37) [da: La Parola ogni giorno – Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste – Santità evangelica – Avvento e Natale 2010 – Centro Ambrosiano]

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