Dt.6,4a;26,5-11; Sal 104(105); Rm 1,18-23a; Gv 11,1-53 “Lazzaro è morto, andiamo da lui.” Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Allora commosso profondamente si recò al sepolcro. Gridò a gran voce:“Lazzaro, vieni fuori!” Il morto uscì. (Gv.11,14a.17.38a.43-44a) Gesù non è presente alla morte dell’amico Lazzaro. Quando, dopo quattro giorni, si reca al suo sepolcro, piange sinceramente addolorato perché lo amava e non lo lascia nella tomba. Lo risuscita con un semplice comando, perché Lui è l’Amore che dona la vita. Lo risuscita, sapendo che questo episodio segnerà la sua condanna a morte. Gesù dona una vita nuova all’amico, preludio della sua risurrezione, ma anche figura di ciò che avviene col battesimo. In esso noi moriamo al peccato e rinasciamo alla vita nuova, divina, di grazia, vita nello Spirito che ci rende figli adottivi di Dio. Possiamo così restituirgli l’amicizia che, in Lazzaro, ha dimostrato anche a noi. Approfittiamo del tempo presente per essere amici di Dio, lasciamoci guidare dal suo Spirito, ascoltiamone con docilità le ispirazioni, così sperimenteremo già da ora le piccole risurrezioni dopo le piccole morti dell’uomo vecchio. Preghiamo Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro né lascerai che il tuo servo veda la corruzione. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. dal Salmo 15(16) Impegno settimanale Considero le esigenze dei miei fratelli, per dare loro maggiore speranza ed esempi concreti di ‘risurrezione’.