Os.6,4-6;Sal.111(112);Rm.13,9b-14;Mt.12,1-8 Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero.”Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato”. (Mt.12,1-2.) Nella Bibbia si legge che Dio creò il mondo in sei giorni e poi si riposò nel settimo (cf.Gen.2,2). Con l’alleanza sul monte Sinai, Israele riceve il comandamento di osservare il riposo del sabato. Dovrà astenersi da ogni lavoro (cf.Es.20,8-11), perché il Signore ha benedetto questo giorno e dichiarato sacro. Gli studiosi della Legge avevano poi minuziosamente previsto e descritto azioni che vi si potevano o no, compiere. Procurarsi da mangiare come facevano i discepoli era proibito. Il giorno che Dio aveva dato all’uomo per riposarsi, diventava così un peso. Gesù però ridà al sabato il suo vero significato. E’ un dono della bontà di Dio e l’uomo lo deve usare per imparare la stessa bontà, verso se stesso e verso gli altri. E’ un dono di benevolenza e di misericordia che spinge alla benevolenza e alla misericordia, non può essere trasformato in motivo di oppressione e condanna. Preghiamo Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, le sue opere sono splendore di bellezza. Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore. dal Salmo 110 (111)