Rut 4, 8-22; Sal 77 (78); Est 9, 1.20-32; Lc 2, 1-5 «In quei giorni…». (Lc 2,1a) Le grandi realtà maturano, e si compiono, nel quotidiano nascondimento. Non già nel clamore e nel lusso degli avvenimenti esterni, ma nella chiarezza di quel vedere interiore capace di coglierne i segni nascosti. È ciò che accadde in quei giorni a Betlemme, in un punto del passato che tuttavia permane nel nostro quotidianum… In quei giorni, in Gesù, il Figlio, Dio entra nella storia. E lo fa in punta di piedi, nella semplicità e nel silenzio delle vicissitudini quotidiane. Per cogliere i segni che rivelano la presenza di Dio in mezzo a noi nella realtà di ogni giorno occorre vigilare, essere sempre attenti e pronti, con l’orecchio teso e lo sguardo capace di scrutare ogni cosa in profondità, per coglierne l’essenziale… Vigilare, per non lasciarci vincere dal torpore spirituale, dalla pigrizia nell’impegno della propria fede, dalla stanchezza o dalla rassegnazione con cui sopravviviamo… Vigilare, per arrivare a vivere quell’inseparabile comunione con Lui, fonte di gioia nel Suo eterno amore. Preghiamo Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore e le meraviglie che egli ha compiuto. (dal Sal 77)

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