At 9, 10-16; Sal 31; Gv 6,22-29 «La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. […] Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù». (Gv 6,22.24) La folla è rimasta sul luogo del pane, attendendo il seguito di quell’evento straordinario che aveva sperimentato. Si accorge che i discepoli se ne sono andati, da soli, senza il Maestro. La folla non sa più dove trovare il Signore, quando i suoi abbandonano il luogo del pane. È lo stesso sbigottimento di chi constata che anche noi, che ci diciamo credenti, non siamo testimoni credibili dell’amore che ci è stato donato, ma andiamo spesso altrove. Intanto altre barche giungono da Tiberiade, raggiunte dalla notizia di quel pane distribuito in abbondanza, sperando forse che lo straordinario evento possa ripetersi. Ma Gesù non viene incontro a questa attesa. Non accade nulla. E allora la folla ritorna da dove era venuta e, giunta a Cafarnao, si mette di nuovo alla ricerca di Gesù. L’esito della ricerca dipenderà da ciò che la muove: il desiderio di incontrare Lui o semplicemente di trovare il pane materiale. Gesù ci attende anche al di là del mare, dove siamo tornati indietro delusi. Ci attende pazientemente per ridarci coraggio. Non siamo noi a cercare lui, ma lui a cercare noi, sempre pronto a donarci il pane della vita che non perisce. Preghiamo Il Signore si ricorda di noi e ci benedice, alleluia; benedice la casa di Israele, alleluia, benedice la casa di Aronne, alleluia. (dal salmo 113) [da La Parola di ogni giorno, Ragione della nostra libertà – Pasqua 2010, Centro Ambrosiano]