Es 23,20-33; Sal 98; Eb 1,13-2,4; Gv 14,1-6 Israele non è lasciato solo nel suo rischioso cammino attraverso il deserto: lo accompagna l’angelo di Dio, segno della stessa presenza divina. (Es 23) Al popolo fedele è chiesto di ascoltare la voce dell’angelo e di fidarsi della parola del Signore: condizioni certe per arrivare a destinazione e superare gli ostacoli. Gesù ritorna sullo stesso tema e incoraggia i suoi discepoli perchè non si lascino disorientare dalle difficoltà della vita. "Non sia turbato il vostro cuore", ci dice il Signore, e lui ben sa quante volte noi siamo turbati e scoraggiati. La sua promessa è di tornare e di prenderci al suo fianco. In fondo i tempi della vita sono piccoli momenti rispetto all’eternità e la fatiche che ci affliggono non impediscono lo scorrere del tempo reale della vita in Dio. "Io sono la via, la verità e la vita". E, come ci assicura anche l’apostolo Paolo, a nessun angelo è mai stata fatta una promessa del genere; nostro impegno è dunque di mantenerci fermi sulle parole che abbiamo ascoltato. Preghiamo col Salmo Il Signore regna: tremino i popoli. Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra. Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli.

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