Sir 7,27-30.32-36; Sal 127; Col 3,12-21; Lc 2,22-33 Rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri. (Col 3) C’è un modo propriamente cristiano di condurre la vita familiare e anche sociale, che ha alla sua origine la carità. Quasto è il tratto che distingue il discepolo del Signore e comporta umiltà, pazienza, perdono e comprensione nei rappori con gli altri, a partire dalla famiglia. Il principio di riferimento è sempre Gesù Cristo perchè è da lui che scaturisce la ragione di novità della vita. Anche nella società di oggi sembra un annuncio controtendenza quello che ci porta il vangelo, come fu per i tempi di Gesù in cui apparve alquanto strano quanto si andava dicendo di quel piccolo bimbo che nulla aveva di diverso rispetto agli altri neonati. Bisogna avere la capacità di Simeone, uomo giusto e pio, di accogliere la profezia e vedere nel bimbo la salvezza promessa da Dio al mondo. Preghiamo col Salmo Ecco com’è benedetto chi teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita!