Martedi, 22 Febbraio 2011 LETTURA Lettura del libro della Sapienza 1, 16 – 2, 11. 21-22 Gli empi invocano su di sé la morte con le opere e con le parole; / ritenendola amica, si struggono per lei / e con essa stringono un patto, / perché sono degni di appartenerle. / Dicono fra loro sragionando: / «La nostra vita è breve e triste; / non c’è rimedio quando l’uomo muore, / e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti. / Siamo nati per caso / e dopo saremo come se non fossimo stati: / è un fumo il soffio delle nostre narici, / il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore, / spenta la quale, il corpo diventerà cenere / e lo spirito svanirà come aria sottile. / Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio / e nessuno ricorderà le nostre opere. / La nostra vita passerà come traccia di nuvola, / si dissolverà come nebbia / messa in fuga dai raggi del sole / e abbattuta dal suo calore. / Passaggio di un’ombra è infatti la nostra esistenza / e non c’è ritorno quando viene la nostra fine, / poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro. / Venite dunque e godiamo dei beni presenti, / gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza! / Saziamoci di vino pregiato e di profumi, / non ci sfugga alcun fiore di primavera, / coroniamoci di boccioli di rosa prima che avvizziscano; / nessuno di noi sia escluso dalle nostre dissolutezze. / Lasciamo dappertutto i segni del nostro piacere, / perché questo ci spetta, questa è la nostra parte. / Spadroneggiamo sul giusto, che è povero, / non risparmiamo le vedove, / né abbiamo rispetto per la canizie di un vecchio attempato. / La nostra forza sia legge della giustizia, / perché la debolezza risulta inutile». / Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; / la loro malizia li ha accecati. / Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, / non sperano ricompensa per la rettitudine / né credono a un premio per una vita irreprensibile. SALMO Sal 52 (53) ® Saggio è l’uomo che cerca il Signore. Lo stolto pensa: «Dio non c’è». Sono corrotti, fanno cose abominevoli: non c’è chi agisca bene. Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio. ® Sono tutti traviati, tutti corrotti; non c’è chi agisca bene, neppure uno. Non impareranno dunque tutti i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio? ® Sì, Dio ha disperso le ossa degli aggressori. Chi manderà da Sion la salvezza d’Israele? Quando Dio ristabilirà la sorte del suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 10, 13-16 In quel tempo. Presentavano al Signore Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.