Giovedi, 17 Marzo 2011 GENESI Lettura del libro della Genesi 5, 1-4 Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e diede loro il nome di uomo nel giorno in cui furono creati. Adamo aveva centotrenta anni quando generò un figlio a sua immagine, secondo la sua somiglianza, e lo chiamò Set. Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. SALMO Sal 118 (119), 17-24 ®Mostrami, Signore, la via dei tuoi precetti. Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita, osserverò la tua parola. Aprimi gli occhi perché io consideri le meraviglie della tua legge. ® Forestiero sono qui sulla terra: non nascondermi i tuoi comandi. Io mi consumo nel desiderio dei tuoi giudizi in ogni momento. ® Tu minacci gli orgogliosi, i maledetti, che devíano dai tuoi comandi. Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho custodito i tuoi insegnamenti. ® Anche se i potenti siedono e mi calunniano, il tuo servo medita i tuoi decreti. I tuoi insegnamenti sono la mia delizia: sono essi i miei consiglieri. ® PROVERBI Lettura del libro dei Proverbi 3, 27-32 Figlio mio, / non negare un bene a chi ne ha il diritto, / se hai la possibilità di farlo. / Non dire al tuo prossimo: / «Va’, ripassa, te lo darò domani», / se tu possiedi ciò che ti chiede. / Non tramare il male contro il tuo prossimo, / mentre egli dimora fiducioso presso di te. / Non litigare senza motivo con nessuno, / se non ti ha fatto nulla di male. / Non invidiare l’uomo violento / e non irritarti per tutti i suoi successi, / perché il Signore ha in orrore il perverso, / mentre la sua amicizia è per i giusti. VANGELO Lettura del Vangelo secondo Matteo 5, 20-26 In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».