Marika Ciaccia ha dovuto imparare a camminare una seconda volta dopo la grave trombosi venosa che l’ha colpita a una gamba. Nel suo racconto di viaggio narra del Cammino di Santiago che le ha cambiato la vita, spingendola poi a raggiungere a piedi i 5000 metri di altezza sulle Montagne Arcobaleno del Perù

Marika Ciaccia
Marika Ciaccia

Proseguono gli appuntamenti del ciclo «Intorno al cam(m)ino» organizzato dall’associazione “Il Filo”.
Dopo la ricca testimonianza di Franco Michieli, venerdì 27 maggio sarà la volta di Marika Ciaccia.
Anche per la giovane trekker protagonista del prossimo incontro, il cammino è diventato una vera e propria ragione di vita: un prezioso strumento per imparare a vivere con più gusto, forza, profondità, anche – e soprattutto – quando piccoli e grandi drammi personali sembrano togliere ogni speranza e il futuro pare compromesso da seri problemi di salute.

L’esperienza del cammino, a dispetto delle difficoltà, ha reso la vita di Marika più colorata e gratificante rispetto al tranquillo ma superficiale modo di vivere di prima del dramma.
Marika ha voluto condividere questa ricchezza nel suo recente libro La felicità ai miei piedi, per poi continuare a raccontare le sue avventure nel blog, in cui ha scritto: «C’è stato un evento traumatico che mi ha spinto a camminare, e toccare il fondo per poi risalire si è rivelato un passo necessario».

Marika Ciaccia racconterà la sua esperienza di camminatrice venerdì 27 maggio alle 21 nel salone di San Luca, in via Ampere, 75 a Milano.
Con la musica dei Joyful Noise, il firma copie e… un brindisi finale.

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