L’occasione sono i 70 anni del Centro sportivo italiano, ma invitate sono tutte le realtà sensibili all’educazione dei giovani. Il presidente nazionale del Csi Massimo Achini: «Aspettiamo 50 mila persone»
di Mauro COLOMBO
L’idea era affascinante: celebrare il 70° compleanno del Centro sportivo italiano (nato nel 1944) incontrando il Papa. Un evento che – se si eccettua il Giubileo degli Sportivi del 2000 – aveva il suo unico precedente nell’udienza da Pio XII nel 1955. Ma neppure il presidente nazionale del Csi Massimo Achini poteva immaginare la reazione immediata di Jorge Mario Bergoglio. «Ci ha preso in contropiede – ammette -. Ha accolto con entusiasmo la nostra richiesta, tanto che è bastata un’occhiata alla sua agenda per individuare subito in sabato 7 giugno la data idonea per una convocazione generale dello sport di base in Piazza San Pietro. E se tutti i ragazzi desiderano essere convocati dal loro allenatore, gli sportivi professionisti sognano di essere convocati in Nazionale, per il popolo dello sport di base quale “convocazione” migliore di quella del Papa?».
Si parla di “popolo”. Non a caso…
Infatti. Abbiamo un obiettivo ambizioso: aspettiamo 50 mila persone da tutta Italia. Tutte le società sportive, da quelle oratoriane a ogni sodalizio che abbia a cuore l’educazione dei giovani, sono invitate a mobilitare atleti, tecnici, dirigenti, animatori, genitori, per “colorare” Piazza San Pietro con magliette, bandiere e striscioni. Con due finalità: ascoltare quanto papa Francesco dirà su come dare ancora più forza allo sport come strumento educativo, e “fare il tifo” per questo grande uomo che sta cambiando l’umanità e la Chiesa, facendogli sentire vicinanza e affetto.
L’incontro non è riservato alle sole società del Csi…
Proprio così. Abbiamo pensato di interpretare lo spirito missionario che papa Francesco ha illustrato nella Evangelii gaudium facendoci promotori dell’iniziativa, ma aprendola a ogni realtà, dalle Federazioni agli altri Enti di promozione, perché sia davvero la festa di chi lavora con impegno nel mondo dello sport per educare i giovani alla vita.
Come sarà strutturata la giornata?
Sarà costruita sul modello della Giornata mondiale della Gioventù. Il ritrovo è a partire dalle 15, il Papa arriverà alle 16.30. In mezzo – fatto assolutamente inedito per Piazza San Pietro – ci saranno tante esibizioni, che porteranno il volto dello sport nel cuore del Vaticano, e le testimonianze di numerose società su diversi ambiti tematici: solidarietà, carcere, mondialità…
Saranno presenti campioni e sportivi famosi?
Ci aiuta la fortunata coincidenza del centenario del Coni, che sarà festeggiato il 9 e il 10 giugno: quindi avremo con noi i vertici dirigenziali dello sport italiano. Tra i campioni, due nomi per tutti: Giovanni Trapattoni, l’icona più significativa del rapporto tra sport e oratorio, e Francesco Moser, che iniziò a correre proprio nel Csi. La loro testimonianza sarà comunque alternata a quella di esponenti delle società di base.
L’animazione riguarderà anche Castel Sant’Angelo…
Infatti. Da venerdì 6 fino al mezzogiorno di domenica 8 quest’altra location del tutto originale ospiterà un vero e proprio “villaggio dello sport”, per dare modo a quanti si fermeranno a Roma nelle tre giornate di divertirsi, incontrare altri giovani, fare nuove conoscenze e stringere nuove amicizie.
Nel primo anno di pontificato papa Bergoglio ha incontrato diversi personaggi dello sport. In queste occasioni ha detto o fatto qualcosa che l’ha particolarmente colpita?
Francesco parla con la sua vita e la sua testimonianza, e l’ha fatto anche incontrando gli sportivi, con la semplicità che lo caratterizza. In particolare sottolineo l’appello che ha rivolto a tutto lo sport professionistico, richiamando la grande responsabilità educativa che ha come modello per i giovani. Un messaggio forte e chiaro, di una portata educativa fondamentale.