Giornata di studio in Arcivescovado a Milano per i responsabili degli uffici diocesani lombardi di Pastorale giovanile, Pastorale scolastica, Catechesi, Scuola, Insegnamento della religione cattolica, Comunicazioni sociali e i loro collaboratori


Redazione

Venerdì 22 gennaio, presso l’Arcivescovado di Milano, è in programma una giornata-studio sulla cosiddetta Media education, rivolta ai responsabili degli uffici diocesani lombardi di Pastorale giovanile, Pastorale scolastica, Catechesi, Scuola, Famiglia, Insegnamento della religione cattolica, Comunicazioni sociali e ai loro collaboratori.
Il termine Media education, entrato da qualche anno anche nei percorsi accademici e scolastici italiani, indica l’educazione “con” i media (considerati come strumenti da utilizzare nei processi educativi generali), “ai” media (che fa riferimento alla comprensione critica dei media, intesi non solo come strumenti, ma come linguaggio e cultura) e “per” i media (a un livello rivolto soprattutto alla formazione dei professionisti). Obiettivo della Media education è offrire alle nuove generazioni le chiavi per la comprensione dei media e suscitare nuovi “artigiani” per una migliore qualità delle produzioni mediatiche e per un apporto costruttivo della loro offerta alla crescita della società e del mondo.
Nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni 2007, Benedetto XVI metteva in risalto il grande bisogno che i genitori, gli educatori e le comunità cristiane – ma anche gli editori e gli operatori dei media – comprendano l’importante influenza dei mezzi di comunicazione nella vita dei bambini: i media condizionano la loro crescita, la loro formazione di un’idea del mondo, la loro scelta degli atteggiamenti e dei comportamenti nei confronti della realtà che li circonda. È necessaria un’opera costante di educazione all’uso consapevole dei media, attraverso un’attività finalizzata a sviluppare nei giovani e negli adulti la capacità di comprensione critica circa la natura e le categorie dei media, le tecniche impiegate per costruire messaggi e produrre senso, i generi e i linguaggi specifici.
In questo quadro il primo compito della famiglia e di ogni comunità sociale è educare le persone a una corretta fruizione, per mettere in evidenza i sistemi di valori a cui i media fanno riferimento, per aiutare a discernere conservando la propria libertà interiore di fronte alla pressione mediatica, per costruire una competenza che consenta di utilizzare i mezzi di comunicazione in modo intelligente e creativo.
La giornata di studio del 22 gennaio -coordinata dal professor Piercesare Rivoltella (direttore del Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia presso l’Università Cattolica, e dai suoi collaboratori – intende appunto introdurre al tema, aiutare a riflettere e coinvolgere tutti i soggetti protagonisti in questo campo, per poi muovere i giusti passi in vista di altri momenti formativi e di una efficace ricaduta nelle diocesi lombarde, nell’ottica di un impegno che riguarda tutti. Venerdì 22 gennaio, presso l’Arcivescovado di Milano, è in programma una giornata-studio sulla cosiddetta Media education, rivolta ai responsabili degli uffici diocesani lombardi di Pastorale giovanile, Pastorale scolastica, Catechesi, Scuola, Famiglia, Insegnamento della religione cattolica, Comunicazioni sociali e ai loro collaboratori.Il termine Media education, entrato da qualche anno anche nei percorsi accademici e scolastici italiani, indica l’educazione “con” i media (considerati come strumenti da utilizzare nei processi educativi generali), “ai” media (che fa riferimento alla comprensione critica dei media, intesi non solo come strumenti, ma come linguaggio e cultura) e “per” i media (a un livello rivolto soprattutto alla formazione dei professionisti). Obiettivo della Media education è offrire alle nuove generazioni le chiavi per la comprensione dei media e suscitare nuovi “artigiani” per una migliore qualità delle produzioni mediatiche e per un apporto costruttivo della loro offerta alla crescita della società e del mondo.Nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni 2007, Benedetto XVI metteva in risalto il grande bisogno che i genitori, gli educatori e le comunità cristiane – ma anche gli editori e gli operatori dei media – comprendano l’importante influenza dei mezzi di comunicazione nella vita dei bambini: i media condizionano la loro crescita, la loro formazione di un’idea del mondo, la loro scelta degli atteggiamenti e dei comportamenti nei confronti della realtà che li circonda. È necessaria un’opera costante di educazione all’uso consapevole dei media, attraverso un’attività finalizzata a sviluppare nei giovani e negli adulti la capacità di comprensione critica circa la natura e le categorie dei media, le tecniche impiegate per costruire messaggi e produrre senso, i generi e i linguaggi specifici.In questo quadro il primo compito della famiglia e di ogni comunità sociale è educare le persone a una corretta fruizione, per mettere in evidenza i sistemi di valori a cui i media fanno riferimento, per aiutare a discernere conservando la propria libertà interiore di fronte alla pressione mediatica, per costruire una competenza che consenta di utilizzare i mezzi di comunicazione in modo intelligente e creativo.La giornata di studio del 22 gennaio -coordinata dal professor Piercesare Rivoltella (direttore del Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia presso l’Università Cattolica, e dai suoi collaboratori – intende appunto introdurre al tema, aiutare a riflettere e coinvolgere tutti i soggetti protagonisti in questo campo, per poi muovere i giusti passi in vista di altri momenti formativi e di una efficace ricaduta nelle diocesi lombarde, nell’ottica di un impegno che riguarda tutti. Il programma – h 9.30: saluti e presentazione della giornatah 10: La Media Education: un profilo in prospettiva evolutiva (Alessandra Carenzio, Cremit)h 11: Media digitali, educazione, cittadinanza: spazi e metodi dell’educazione mediale nell’extra-scuola (Pier Cesare Rivoltella, Cremit)h 12: dibattitoh 13: pausa-pranzoh 14.30: tavola rotonda, confronto con le esperienze; modera Pier Cesare Rivoltella, intervengono Francesco Menichella (“Scrivere sui media in prospettiva educativa”), Emanuele Rozzoni (“Leggere le immagini: dalla fotografia al cinema”), Francesca Musetti ed Elena Valdamer (“Il laboratorio video come strumento di animazione e di elaborazione del disagio”), Giampaolo Colletti (“Fare una micro-web tv”). Saranno presenti il prof. Giovanni Baggio, dirigente scolastico, vice-presidente nazionale e presidente regionale lombardo dell’Aiart, e il prof. Armando Fumagalli, docente di semiotica ed etica della comunicazione all’Università Cattolica di Milano, direttore del Master in Scrittura e produzione per la fiction e il cinema presso lo stesso ateneo, responsabile dell’Aiart di Milano.

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