Veglia di riflessione e preghiera ecumenica in memoria delle vittime innocenti delle mafie, Milano, Basilica di Santo Stefano – 20 marzo 2022
- Uno spirito maligno
Lo spirito maligno è spregevole. Tormenta l’indifeso. Si approfitta di chi è debole. Fa paura a quelli che non possono difendersi.
Lo spirito maligno pretende di dominare la città, perché spaventa tutti tormentando qualcuno.
Lo spirito maligno è astuto si insinua nelle porte lasciate aperte, si presenta come se avesse una soluzione da offrire, una medicina per curare e invece offre un veleno che rovina la vita. Lo spirito maligno è abile nel sedurre: comincia con il chiedere poco e finisce per prendere tutto. Alcuni pensano di essere più furbi di lui e si dicono: in fondo è solo una firma, in fondo è solo un piccolo favore. Cominciano pensando di essere più furbi perché hanno la camicia bianca e i titoli universitari appesi in ufficio. Finiscono per non aver più il coraggio di guardare in faccia la moglie e i figli, si vergognano di essere vili, di essere vittime.
Lo spirito maligno è abile nel creare illusioni: si presenta come un sistema invincibile, ma in realtà abita in persone che gli vendono l’anima; si presenta come capace di dare sicurezza e benessere ma in realtà diffonde spavento e miseria
Lo spirito maligno è inquieto, è tormentato in sé stesso, è intrappolato nelle sue trame. La paura che incute nelle sue vittime diventa la sua paura, le lacrime che fa versare diventano come carboni ardenti che bruciano la sua anima, i soldi che accumula come fossero la sua sicurezza diventano la sua debolezza e il suo tormento.
Lo spirito maligno è miope: vede i risultati vicini e non vede come va a finire la storia nella desolazione e nella umiliazione, nel tormento e nella disperazione, in un inferno di solitudine mentre intorno a lui sorgono i fantasmi delle sue vittime.
- Tutto è possibile per chi crede.
Lo spirito maligno è umiliato e cacciato via. Non nella battaglia in campo aperto e a viso scoperto, perché lo spirito maligno ha paura della luce e si nasconde nelle tenebre. Ma lo spirito maligno è cacciato via perché si fanno avanti i figli della luce, uomini e donne di fede che sconfiggono il male non perché vogliono vendicarsi del male subito. Entrano nel grigiore delle vite perse e delle strade senza uscita e invocano la luce, indicano la strada della conversione, della penitenza, della riparazione.
I figli e le figlie della luce cacciano via lo spirito maligno perché sono uomini e donne di fede: credono in Dio che vuole la salvezza di tutti gli uomini e vuole che i suoi figli siano fratelli e sorelle.
Credono in Dio, perciò credono in sé stessi e confidano nel bene che possono fare: non si sentono invincibili, né pretendono di essere perfetti, ma credono in Dio e camminano sulle sue vie. Non sempre vedono i risultati, ma credono in Dio e continuano a seminare; non nascondono di essere talora scoraggiati, arrabbiati, e di sentirsi abbandonati, ma credono in Dio e perciò sanno di non essere soli.
Credono in Dio, perciò credono sempre e hanno sempre fiducia, anche quando il bene sembra sconfitto e l’impegno sembra inutile: sanno che Dio continua ad essere alleato del bene e perciò invocano ogni giorno che venga il Regno di Dio.
Credono in Dio, perciò credono nella vita eterna e sono certi che il Padre dona vita eterna e felice ai familiari, ai parenti, agli amici che la viltà e la crudeltà degli uomini ha condannato a morte.
Credono in Dio e perciò credono nell’uomo: sanno che in ogni uomo e donna c’è la coscienza del bene del male e sanno che la vocazione alla felicità è scritta nell’anima di ogni uomo e di ogni donna e perciò vorrebbero restituire un’anima e una coscienza a coloro che hanno venduto l’anima alle illusioni dello spirito maligno.
Credono in Dio, perciò credono nella libertà dei figli di Dio che possono scegliere il bene invece che il male, che possono resistere alle tentazioni del guadagno spremuto dalle lacrime dei poveri e dalla paura dei deboli.
Credono in Dio e perciò credono in coloro che sono a servizio del bene comune e li incoraggiano a costruire un convivere nella legalità, nella giustizia. E ricordano i troppi servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro onestà e professionalità e pregano per loro.
Credono in Dio e perciò hanno fiducia, pregano e operano, reagiscono allo scoraggiamento e si fanno coraggio a vicenda. Non si aspettano di vincere rapidamente tutte le mafie, ma credono che la battaglia si vince giorno per giorno, incontro per incontro, persona per persona. Camminano e non vogliono fermarsi, camminano e chiedono aiuto e non vogliono fermarsi, camminano e pregano e non vogliono fermarsi.
Credono in Dio e perciò si radunano a pregare, a protestare, a sperare, a costruire percorsi di legalità, di giustizia, di pace.