Dopo il rapimento e la morte dell'arcivescovo di Mosul, Benedetto XVI si è rivolto in primo luogo all'«amato popolo iracheno», incoraggiandolo a ricostruire la vita della propria Nazione. Ma a manifestare solidarietà concreta deve essere la comunità cristiana internazionale e l'opinione pubblica mondiale, chiamata a riflettere sull'emergenza di civiltà che riguarda la libertà religiosa