Il tema del nuovo percorso pastorale prende forma dall'ascolto dei vari organismi. In un recente incontro i Decani hanno offerto il loro contributo all'Arcivescovo per il prossimo anno, nel quale si farà memoria del quarto anniversario della canonizzazione del co-patrono della Diocesi


Redazione

«Il prossimo percorso pastorale sarà in sintonia con l’anno che si conclude – l’anno di riposo in Dio – con l’accento sulla spiritualità e la santità dei sacerdoti, delle persone consacrate e dell’intero popolo di Dio». Questo, secondo il cardinale Tettamanzi, il cuore del cammino che la Diocesi è chiamata a percorrere. «L’appello alla santità vogliamo viverlo in riferimento a San Carlo, nel quarto anniversario della sua canonizzazione per ricavare prospettive pastorali per la nostra Chiesa, conservando e sviluppando il segno della sobrietà pastorale».
Il Vicario generale, monsignor Carlo Maria Redaelli, ha specificato come il nuovo percorso si metta in sintonia con gli eventi che attendono la Diocesi (su tutti l’Incontro mondiale delle Famiglie del 2012) e il cammino finora compiuto e ha annunciato quattro iniziative al centro del nuovo anno. «Anzitutto il completamento e l’attuazione delle carte di comunione per la missione. Occorre rilanciare la visita natalizia alle famiglie coinvolgendo anche laici appositamente formati». In previsione anche il rilancio della pastorale battesimale e un’iniziativa vocazionale in primavera.
L’elaborazione del nuovo piano pastorale è all’insegna dell’ascolto degli organismi di partecipazione. Dopo il Consiglio episcopale milanese e in previsione dell’incontro con il Consiglio pastorale diocesano e il Presbiterale, sono stati i decani lunedì 31 maggio a offrire il proprio contributo.
Per don Edy Cremonesi, Quarto Oggiaro, «dobbiamo tornare ad annunciare il cuore della fede consapevoli che i rapporti tra chiesa e mondo sono lacerati». Monsignor Franco Carnevali, decano a Gallarate, sottolinea come «occorra attuare il tema oggi, alla luce del Vaticano II, vincendo la tentazione di volgersi al passato». Positivo per molti il richiamo alla pastorale battesimale come luogo per incontrare gli adulti, come per don Giorgio Riva, decanato Venezia a Milano, secondo il quale il tema della santità «ci deve aiutare a riflettere su come fare bene – nella pastorale e nella vita – le cose ordinarie». Per don Franco Gallivanone, Somma Lombardo, occorre «rilanciare la riflessione sulle comunità pastorali, i tempi e i modi». Attenzione è stata chiesta alla collaborazione tra diverse vocazioni e allo stile della nuova lettera che – secondo monsignor Franco Agnesi, Busto Arsizio – dovrà ricalcare «Pietre vive».
Decisiva la questione sollevata da monsignor Erminio De Scalzi, vicario di Milano: «Occorre combattere la religione dell’indifferenza con la ricerca della santità, non solo per il clero ma per tutti. Sarà un grande momento di conversione e purificazione per la Chiesa». «Il prossimo percorso pastorale sarà in sintonia con l’anno che si conclude – l’anno di riposo in Dio – con l’accento sulla spiritualità e la santità dei sacerdoti, delle persone consacrate e dell’intero popolo di Dio». Questo, secondo il cardinale Tettamanzi, il cuore del cammino che la Diocesi è chiamata a percorrere. «L’appello alla santità vogliamo viverlo in riferimento a San Carlo, nel quarto anniversario della sua canonizzazione per ricavare prospettive pastorali per la nostra Chiesa, conservando e sviluppando il segno della sobrietà pastorale».Il Vicario generale, monsignor Carlo Maria Redaelli, ha specificato come il nuovo percorso si metta in sintonia con gli eventi che attendono la Diocesi (su tutti l’Incontro mondiale delle Famiglie del 2012) e il cammino finora compiuto e ha annunciato quattro iniziative al centro del nuovo anno. «Anzitutto il completamento e l’attuazione delle carte di comunione per la missione. Occorre rilanciare la visita natalizia alle famiglie coinvolgendo anche laici appositamente formati». In previsione anche il rilancio della pastorale battesimale e un’iniziativa vocazionale in primavera.L’elaborazione del nuovo piano pastorale è all’insegna dell’ascolto degli organismi di partecipazione. Dopo il Consiglio episcopale milanese e in previsione dell’incontro con il Consiglio pastorale diocesano e il Presbiterale, sono stati i decani lunedì 31 maggio a offrire il proprio contributo.Per don Edy Cremonesi, Quarto Oggiaro, «dobbiamo tornare ad annunciare il cuore della fede consapevoli che i rapporti tra chiesa e mondo sono lacerati». Monsignor Franco Carnevali, decano a Gallarate, sottolinea come «occorra attuare il tema oggi, alla luce del Vaticano II, vincendo la tentazione di volgersi al passato». Positivo per molti il richiamo alla pastorale battesimale come luogo per incontrare gli adulti, come per don Giorgio Riva, decanato Venezia a Milano, secondo il quale il tema della santità «ci deve aiutare a riflettere su come fare bene – nella pastorale e nella vita – le cose ordinarie». Per don Franco Gallivanone, Somma Lombardo, occorre «rilanciare la riflessione sulle comunità pastorali, i tempi e i modi». Attenzione è stata chiesta alla collaborazione tra diverse vocazioni e allo stile della nuova lettera che – secondo monsignor Franco Agnesi, Busto Arsizio – dovrà ricalcare «Pietre vive».Decisiva la questione sollevata da monsignor Erminio De Scalzi, vicario di Milano: «Occorre combattere la religione dell’indifferenza con la ricerca della santità, non solo per il clero ma per tutti. Sarà un grande momento di conversione e purificazione per la Chiesa».

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