È la prima delle quattro giornate diocesane per "celebrare l'amore di Dio nella vita quotidiana". Un'occasione per avvicinare chi non è ancora inserito in parrocchia


Redazione

La Festa della Famiglia, domenica 31 gennaio, è il primo di una serie di quattro appuntamenti che per la Diocesi di Milano assumono un carattere unitario all’interno dell’anno pastorale 2009-2010, insieme alla Giornata per la Vita (7 febbraio), alla Giornata del Malato (11 febbraio) e alla Giornata della Solidarietà (14 febbraio). Per queste quattro giornate diocesane viene anche indicato un unico slogan – “Pietre vive per un mondo nuovo. Celebrare l’amore di Dio nella vita quotidiana” – e sullo sfondo di esse, in questo Anno sacerdotale, si colloca la tematica del sacerdozio che va inteso come chiamata di tutti, in quanto preti o sposi, alla santità e alla edificazione della famiglia e della Chiesa.
In particolare, per la Festa della Famiglia la Diocesi invita a riflettere sul tema “Il sacerdozio coniugale, una vocazione a servizio dell’amore”. L’espressione “sacerdozio coniugale” indica il matrimonio e il modo con il quale i coniugi cristiani vivono il sacerdozio comune dei fedeli, ricevuto dal Battesimo.
Per la Festa è stata indirizzata una lettera a tutte le famiglie. Anche quest’anno in parrocchia si coglierà l’occasione per avvicinare famiglie non ancora inserite nella comunità, in particolare quelle immigrate o in situazione di separazione.
Molti i suggerimenti che il Servizio diocesano per la Famiglia ha proposto alle singole parrocchie: esempi fra i quali trarre ispirazione, adattandoli alla situazione della propria comunità. Essi hanno comunque obiettivi legati alla pastorale diocesana: la promozione e valorizzazione dell’esperienza dei gruppi familiari, l’attenzione alla dimensione sociale. Quest’anno uno degli obiettivi di pastorale familiare è proprio la diffusione dei gruppi familiari, in quanto uno dei migliori modi “ordinari” di promozione della famiglia. In questi giorni nelle parrocchie sono previsti incontri per valutare il cammino fin qui percorso e considerare la possibilità di aprirsi ad altre famiglie e di far partire altre esperienze di gruppi familiari con le nuove famiglie e con quelle che hanno i figli che frequentano la catechesi.
Inoltre, in questo momento di crisi, ai membri dei gruppi familiari è stato chiesto di individuare famiglie che attraversano un momento di difficoltà (economica, logistica, di salute, oppure famiglie monoparentali in affanno) per poi offrire la propria disponibilità di aiuto. Sarà anche possibile, da parte delle parrocchie, destinare le offerte raccolte durante l’Eucaristica al Fondo diocesano Famiglia e lavoro. La Festa della Famiglia, domenica 31 gennaio, è il primo di una serie di quattro appuntamenti che per la Diocesi di Milano assumono un carattere unitario all’interno dell’anno pastorale 2009-2010, insieme alla Giornata per la Vita (7 febbraio), alla Giornata del Malato (11 febbraio) e alla Giornata della Solidarietà (14 febbraio). Per queste quattro giornate diocesane viene anche indicato un unico slogan – “Pietre vive per un mondo nuovo. Celebrare l’amore di Dio nella vita quotidiana” – e sullo sfondo di esse, in questo Anno sacerdotale, si colloca la tematica del sacerdozio che va inteso come chiamata di tutti, in quanto preti o sposi, alla santità e alla edificazione della famiglia e della Chiesa.In particolare, per la Festa della Famiglia la Diocesi invita a riflettere sul tema “Il sacerdozio coniugale, una vocazione a servizio dell’amore”. L’espressione “sacerdozio coniugale” indica il matrimonio e il modo con il quale i coniugi cristiani vivono il sacerdozio comune dei fedeli, ricevuto dal Battesimo.Per la Festa è stata indirizzata una lettera a tutte le famiglie. Anche quest’anno in parrocchia si coglierà l’occasione per avvicinare famiglie non ancora inserite nella comunità, in particolare quelle immigrate o in situazione di separazione.Molti i suggerimenti che il Servizio diocesano per la Famiglia ha proposto alle singole parrocchie: esempi fra i quali trarre ispirazione, adattandoli alla situazione della propria comunità. Essi hanno comunque obiettivi legati alla pastorale diocesana: la promozione e valorizzazione dell’esperienza dei gruppi familiari, l’attenzione alla dimensione sociale. Quest’anno uno degli obiettivi di pastorale familiare è proprio la diffusione dei gruppi familiari, in quanto uno dei migliori modi “ordinari” di promozione della famiglia. In questi giorni nelle parrocchie sono previsti incontri per valutare il cammino fin qui percorso e considerare la possibilità di aprirsi ad altre famiglie e di far partire altre esperienze di gruppi familiari con le nuove famiglie e con quelle che hanno i figli che frequentano la catechesi.Inoltre, in questo momento di crisi, ai membri dei gruppi familiari è stato chiesto di individuare famiglie che attraversano un momento di difficoltà (economica, logistica, di salute, oppure famiglie monoparentali in affanno) per poi offrire la propria disponibilità di aiuto. Sarà anche possibile, da parte delle parrocchie, destinare le offerte raccolte durante l’Eucaristica al Fondo diocesano Famiglia e lavoro. I grandi in oratorio per fare amicizia – Durante la Festa della Famiglia, la domenica in oratorio è composta da alcuni momenti dedicati ai piccoli, come proposto dalla Fom nel sussidio C’è più gioia (Ed. In dialogo), che permettano ai grandi di stare tra loro, favorendo così uno scambio di amicizie. In questa occasione l’oratorio si mette dunque al servizio delle famiglie e dell’intera comunità, con le sue strutture, i suoi ambienti e, soprattutto con il gruppo degli animatori. La loro preoccupazione sarà quella di fare in modo che tutti in oratorio si sentano a proprio agio, proprio come in famiglia, e di creare slogan e stand esplicativi dello stile di larga accoglienza che si vive in oratorio, così come in ogni famiglia cristiana. Insieme ai ragazzi proporranno anche semplici scenette in cui verranno riprodotti con il canto, la recitazione e il ballo, momenti di vita quotidiana. Info: www.chiesadimilano.it/fom �

Ti potrebbero interessare anche: