L'Arcivescovo incontra gli amministratori locali a Lecco venerdì 15 gennaio, poi a Varese giovedì 21 e a Monza venerdì 22. Ultimo appuntamento a Milano venerdì 5 febbraio
di Pino NARDI
Redazione
«La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che per servire gli uomini si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità». Il Concilio Vaticano II, in particolare il brano della Gaudium et spes, è la bussola per riproporre il valore dell’impegno in politica. Da qui partirà la riflessione che il cardinal Tettamanzi proporrà come ogni anno agli amministratori locali.
“Cristiani in politica. ‘Tutti responsabili di tutti’” è il tema che l’Arcivescovo svilupperà nei quattro incontri previsti. A partire dal primo che si terrà a Lecco venerdì 15 gennaio, alle 21, presso la Sala Cenacolo Francescano in piazza Cappuccini 3 (zona viale Turati). Il secondo a Varese giovedì 21 gennaio, sempre alle 21, nella Sala Pigionatti al Collegio De Filippi, via Brambilla 15 (zona Brunella). Il terzo a Monza venerdì 22 gennaio, alle 21, presso il Teatro Comunale, Aula “Binario 7”, in Piazza Castello. Ultimo appuntamento a Milano venerdì 5 febbraio, alle 21, presso l’Auditorium Alberione, in via Giotto 36. Il testo integrale dell’intervento sarà pubblicato in un libretto dal Centro Ambrosiano (56 pagine, 3 euro).
«L’Arcivescovo desidera incontrare anche quest’anno gli amministratori locali dei Comuni e delle istituzioni presenti sul territorio della Diocesi ambrosiana. L’intento è di proseguire una “seria e approfondita riflessione morale” perché la politica e l’amministrazione pubblica siano realmente “un valore per cui spendersi in quanto servizio competente, luogo di rigore morale e di impegno serio per il bene comune”», sottolinea monsignor Eros Monti, vicario episcopale per la Vita sociale. Il Cardinale tiene molto a queste serate, perché ritiene fondamentale l’impegno nelle istituzioni locali, quelle più vicine alla gente e ai suoi problemi. Tra l’altro Tettamanzi nel suo intervento delineerà quale rapporto reciproco si deve instaurare tra comunità cristiana e cattolici impegnati in politica. «La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che per servire gli uomini si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità». Il Concilio Vaticano II, in particolare il brano della Gaudium et spes, è la bussola per riproporre il valore dell’impegno in politica. Da qui partirà la riflessione che il cardinal Tettamanzi proporrà come ogni anno agli amministratori locali.“Cristiani in politica. ‘Tutti responsabili di tutti’” è il tema che l’Arcivescovo svilupperà nei quattro incontri previsti. A partire dal primo che si terrà a Lecco venerdì 15 gennaio, alle 21, presso la Sala Cenacolo Francescano in piazza Cappuccini 3 (zona viale Turati). Il secondo a Varese giovedì 21 gennaio, sempre alle 21, nella Sala Pigionatti al Collegio De Filippi, via Brambilla 15 (zona Brunella). Il terzo a Monza venerdì 22 gennaio, alle 21, presso il Teatro Comunale, Aula “Binario 7”, in Piazza Castello. Ultimo appuntamento a Milano venerdì 5 febbraio, alle 21, presso l’Auditorium Alberione, in via Giotto 36. Il testo integrale dell’intervento sarà pubblicato in un libretto dal Centro Ambrosiano (56 pagine, 3 euro).«L’Arcivescovo desidera incontrare anche quest’anno gli amministratori locali dei Comuni e delle istituzioni presenti sul territorio della Diocesi ambrosiana. L’intento è di proseguire una “seria e approfondita riflessione morale” perché la politica e l’amministrazione pubblica siano realmente “un valore per cui spendersi in quanto servizio competente, luogo di rigore morale e di impegno serio per il bene comune”», sottolinea monsignor Eros Monti, vicario episcopale per la Vita sociale. Il Cardinale tiene molto a queste serate, perché ritiene fondamentale l’impegno nelle istituzioni locali, quelle più vicine alla gente e ai suoi problemi. Tra l’altro Tettamanzi nel suo intervento delineerà quale rapporto reciproco si deve instaurare tra comunità cristiana e cattolici impegnati in politica. Una stagione rinnovata L’obiettivo è anche dare nuova linfa e motivazioni per suscitare altre vocazioni. Il ruolo della Chiesa non può che essere quello di inaugurare una rinnovata stagione di educazione alla politica, come ricerca del bene comune, nonostante tutti i limiti che quotidianamente offre di sé. Non sono consentite fughe né indifferenza da parte dei cristiani. E anche delle comunità, che devono tornare ad alimentare vocazioni, a partire da realtà come l’Azione cattolica, che storicamente ha formato intere generazioni di classi dirigenti, locali e nazionali. Ma tutte le varie articolazioni ecclesiali sono invitate a formare giovani saldi nella fede, competenti e seri nell’impegno, attenti in particolare ai più poveri, con uno spirito di servizio esemplare, al di là dei benefici personali.È utopia questa, in un bipolarismo rude, dove anche i cattolici, pur nel legittimo pluralismo di scelte, non riescono a trovare un terreno comune di dialogo? No, sarà la risposta dell’Arcivescovo. Basta ricordare come già da tempo anche la Diocesi ha riproposto le Scuole di formazione all’impegno sociale e politico ai giovani. Un modello che deve calarsi in ogni realtà locale.«La recente enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate, richiama la necessità di un costante riferimento etico per la soluzione dei problemi legati allo sviluppo umano integrale, “il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”, in una comune responsabilità di tutti per l’insieme – continua monsignor Monti -. Vi è necessità infatti di un’etica “amica della persona”, in grado di porla costantemente al primo posto: della società, della politica, dell’economia, della finanza. Un’etica che trova la sua più piena attuazione, secondo l’Enciclica, nell’esercizio del dono e nella gratuità. Ricorda a questo proposito il cardinale Tettamanzi: “Tutti siamo chiamati a entrare nel tema del dono: in tutti i rapporti tra le persone, in ogni ambito di vita sociale ed economico. L’impegno più urgente è quello di promuovere il dono nella sua valenza politica, contro la sua marginalizzazione o il suo confinamento esclusivo o comunque depotenziato nel sociale”».Info: tel. 02.8556.404 – sfisp@diocesi.milano.it – www.chiesadimilano.it/fisp