Redazione
In vista della Settimana sociale dal 14 al 17 ottobre a Reggio Calabria, gli Uffici per la Pastorale sociale delle Diocesi lombarde hanno elaborato un documento con alcune riflessioni. Ecco in sintesi alcuni dei temi individuati.
Lavoro e occupazione. «Da un lato assistiamo all’assottigliarsi dei sistemi di sicurezza sociale, dall’altro l’occupazione diminuisce. Sempre più famiglie hanno bisogno del Welfare state proprio nel momento in cui lo stesso viene messo in discussione».
I migranti: tra integrazione e interazione. «Tenendo conto che l’immigrazione sta cambiando il volto del nostro territorio e che in un’epoca di globalizzazione sarebbe miope considerarla un’emergenza, resta il problema del superare le reazioni emotive da una parte e dall’altra di rimanere a livello di buoni principi (accoglienza, fraternità, ecc.) sui quali si è tutti d’accordo, senza ascoltare le paure reali che sorgono laddove ci si trova a convivere nel quotidiano con persone portatrici di culture, di modi di vivere effettivamente differenti. Ci sono obiettive difficoltà nell’accettare l’identità delle comunità straniere. Si dovrebbe più correttamente parlare di diverse tipologie di immigrazione (che si differenziano a seconda dell’area geografica di provenienza, piuttosto che per al stanzialità, ecc.). Una peculiare riflessione meriterebbe il fenomeno islam, in quanto l’approccio con la comunità musulmana pone una serie di interrogativi anche sui meccanismi che regolano la società. Il nodo cruciale: la convivenza civile. Bisogna andare al di là dei proclami e cercare forme concrete di aiuto reciproco nei confronti del migrante (che laddove non ha nulla da perdere diventa potenzialmente pericoloso) e del cittadino italiano in difficoltà di fronte a usanze che entrano in collisione con le sue abitudini».
Le riforme istituzionali. «Ogni riforma chiede però una peculiare attenzione ai valori sociali che favoriscono il rispetto della persona umana: la verità, la libertà, la giustizia, la partecipazione, la carità. Ogni riforma deve avere alla base questi valori, in modo da favorire il perfezionamento personale e una convivenza civile più umana. Viste le tendenze degli ultimi anni, occorre che la sussidiarietà pervada la riforma federalista dello Stato. Anche e soprattutto dalla buona riuscita di tale riforma dipenderà il riavvicinamento delle persone alla vita sociale e politica delle proprie comunità, anche attraverso al ridare la possibilità ai cittadini di scegliere la propria rappresentanza politica. Il federalismo si giocherà in particolare nella capacità da parte dei vari enti di essere vicini ai bisogni delle persone. Qualora il federalismo non dovesse garantire il miglioramento dei servizi alla persona, lo stesso potrà ritenersi fallito». In vista della Settimana sociale dal 14 al 17 ottobre a Reggio Calabria, gli Uffici per la Pastorale sociale delle Diocesi lombarde hanno elaborato un documento con alcune riflessioni. Ecco in sintesi alcuni dei temi individuati.Lavoro e occupazione. «Da un lato assistiamo all’assottigliarsi dei sistemi di sicurezza sociale, dall’altro l’occupazione diminuisce. Sempre più famiglie hanno bisogno del Welfare state proprio nel momento in cui lo stesso viene messo in discussione».I migranti: tra integrazione e interazione. «Tenendo conto che l’immigrazione sta cambiando il volto del nostro territorio e che in un’epoca di globalizzazione sarebbe miope considerarla un’emergenza, resta il problema del superare le reazioni emotive da una parte e dall’altra di rimanere a livello di buoni principi (accoglienza, fraternità, ecc.) sui quali si è tutti d’accordo, senza ascoltare le paure reali che sorgono laddove ci si trova a convivere nel quotidiano con persone portatrici di culture, di modi di vivere effettivamente differenti. Ci sono obiettive difficoltà nell’accettare l’identità delle comunità straniere. Si dovrebbe più correttamente parlare di diverse tipologie di immigrazione (che si differenziano a seconda dell’area geografica di provenienza, piuttosto che per al stanzialità, ecc.). Una peculiare riflessione meriterebbe il fenomeno islam, in quanto l’approccio con la comunità musulmana pone una serie di interrogativi anche sui meccanismi che regolano la società. Il nodo cruciale: la convivenza civile. Bisogna andare al di là dei proclami e cercare forme concrete di aiuto reciproco nei confronti del migrante (che laddove non ha nulla da perdere diventa potenzialmente pericoloso) e del cittadino italiano in difficoltà di fronte a usanze che entrano in collisione con le sue abitudini».Le riforme istituzionali. «Ogni riforma chiede però una peculiare attenzione ai valori sociali che favoriscono il rispetto della persona umana: la verità, la libertà, la giustizia, la partecipazione, la carità. Ogni riforma deve avere alla base questi valori, in modo da favorire il perfezionamento personale e una convivenza civile più umana. Viste le tendenze degli ultimi anni, occorre che la sussidiarietà pervada la riforma federalista dello Stato. Anche e soprattutto dalla buona riuscita di tale riforma dipenderà il riavvicinamento delle persone alla vita sociale e politica delle proprie comunità, anche attraverso al ridare la possibilità ai cittadini di scegliere la propria rappresentanza politica. Il federalismo si giocherà in particolare nella capacità da parte dei vari enti di essere vicini ai bisogni delle persone. Qualora il federalismo non dovesse garantire il miglioramento dei servizi alla persona, lo stesso potrà ritenersi fallito».