Un brano del nuovo libro dell'Arcivescovo, edito da Rizzoli, in vendita dall'1 dicembre. È una lettera ai genitori che chiedono il sacramento per il loro bambino, in cui l'Arcivescovo spiega le novità "ambrosiane" per l'iniziazione cristiana

di Dionigi TETTAMANZI
Arcivescovo di Milano

Pubblichiamo un brano del nuovo libro del cardinale Tettamanzi Il dono più grande. Lettera ai genitori che chiedono il Battesimo per il loro bambino (Rizzoli, 72 pagine, 4.90 euro), in libreria da mercoledì 1° dicembre.

L’Iniziazione cristiana non può allora limitarsi a essere un corso simile alla scuola. E già da tempo nelle nostre parrocchie il catechismo non è più basato solo o principalmente sulle nozioni della fede, ma è la presentazione dei suoi contenuti più attenta alla vita e all’esperienza concreta dei ragazzi. Penso che molti di voi genitori abbiano già incontrato, in modo più o meno coinvolgente, questa forma di cammino.
Conosciamo la proposta vissuta finora nelle nostre parrocchie: si concentrava nei tre o quattro anni riferiti alla celebrazione della prima Comunione e della Cresima, lasciando spesso un vuoto tra il Battesimo e gli anni centrali della scuola primaria.
Ma questa modalità non è più sufficiente. È necessario un itinerario che si snodi in più «tappe»: parte dal Battesimo e, attraverso il cammino successivo degli anni dell’infanzia (prima tappa), porta i ragazzi alla celebrazione dei sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia (prima Comunione) in un unico momento (seconda tappa) e li introduce effettivamente nella vita della comunità cristiana vivendo il dono ricevuto (terza tappa), per avere poi la possibilità di partecipare alle iniziative che la comunità cristiana, in particolare i nostri oratori, propone agli adolescenti e ai giovani. È questo il modo – deciso dalla nostra Diocesi dopo prolungata riflessione e nel confronto con il cammino di altre Diocesi e della Chiesa – che sarà via via proposto nei prossimi anni.
Dopo il Battesimo, pertanto, il vostro parroco e i suoi collaboratori non vi saluteranno dicendo: «Aspettiamo il vostro bambino al catechismo, in terza elementare». Vi diranno piuttosto così: «Voi genitori e voi bambini appena battezzati siete diventati per noi persone care con nomi e volti conosciuti. Siete ormai una presenza preziosa e attesa nella nostra comunità. Cercheremo negli anni a venire, secondo la misura delle nostre forze, di non lasciarvi soli. I rapporti di fede e di amicizia che si sono avviati in preparazione al Battesimo sono una cosa bella, possono essere un aiuto importante per genitori che non vogliono far mancare ai loro figli una speranza di vita eterna, una testimonianza di amore vero. Sarete attesi e accolti dalla comunità che diventerà sempre più la vostra comunità. Vi inviteremo con il vostro bambino alle feste, ci incontreremo volentieri per condividere le domande e le esperienze, per discutere del mondo in cui viviamo e confermarci nella bellezza dell’originalità cristiana. Continueremo insieme a voi a essere vicini ai vostri figli. Il mondo di oggi può facilmente far dimenticare che si può essere felici e che Dio è alleato e amico del nostro stesso desiderio di essere felici».
Anche quando i vostri figli saranno più grandi e completeranno il cammino dell’Iniziazione cristiana saranno ancora troppo giovani per apprezzare il dono della vita di Dio, se non lo vedono stimato da voi. Accompagnando il loro cammino, camminerete anche voi e sono certo che l’incontro con il Signore nella sua santa Chiesa vi rivelerà quanto grande è il suo amore, come è bella la speranza e affidabile la sua promessa, quanto bene c’è in ciascuno, quanto bene potete fare per voi e per gli altri, a cominciare dal vostro bambino che diventa un uomo, una donna, un figlio di Dio!
L’itinerario proposto è certamente impegnativo, ma non vuole affatto appesantire il già difficile compito di essere genitori. È un cammino che intende portare il vostro bambino alla pienezza e alla gioia di una vita bella e serena, nella convinzione di essere tutti amati da Dio. Si tratta di un percorso compiuto insieme, dentro la comunità cristiana, segnato da una vera accoglienza e da un reale coinvolgimento, attento alle esigenze e ai ritmi delle famiglie di oggi, capace di adattarsi alle diverse urgenze.
È una proposta bella e affascinante che, se lo vorrete, vi coinvolgerà sempre di più e vi permetterà di indicarla con semplicità ad altri genitori, perché condividano con voi e con la comunità cristiana la gioia del Vangelo. È questo il mio augurio più sincero. E per tutti voi e per i vostri figli assicuro la mia preghiera al Signore della vita, dell’amore e della gioia. Pubblichiamo un brano del nuovo libro del cardinale Tettamanzi Il dono più grande. Lettera ai genitori che chiedono il Battesimo per il loro bambino (Rizzoli, 72 pagine, 4.90 euro), in libreria da mercoledì 1° dicembre.L’Iniziazione cristiana non può allora limitarsi a essere un corso simile alla scuola. E già da tempo nelle nostre parrocchie il catechismo non è più basato solo o principalmente sulle nozioni della fede, ma è la presentazione dei suoi contenuti più attenta alla vita e all’esperienza concreta dei ragazzi. Penso che molti di voi genitori abbiano già incontrato, in modo più o meno coinvolgente, questa forma di cammino.Conosciamo la proposta vissuta finora nelle nostre parrocchie: si concentrava nei tre o quattro anni riferiti alla celebrazione della prima Comunione e della Cresima, lasciando spesso un vuoto tra il Battesimo e gli anni centrali della scuola primaria.Ma questa modalità non è più sufficiente. È necessario un itinerario che si snodi in più «tappe»: parte dal Battesimo e, attraverso il cammino successivo degli anni dell’infanzia (prima tappa), porta i ragazzi alla celebrazione dei sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia (prima Comunione) in un unico momento (seconda tappa) e li introduce effettivamente nella vita della comunità cristiana vivendo il dono ricevuto (terza tappa), per avere poi la possibilità di partecipare alle iniziative che la comunità cristiana, in particolare i nostri oratori, propone agli adolescenti e ai giovani. È questo il modo – deciso dalla nostra Diocesi dopo prolungata riflessione e nel confronto con il cammino di altre Diocesi e della Chiesa – che sarà via via proposto nei prossimi anni.Dopo il Battesimo, pertanto, il vostro parroco e i suoi collaboratori non vi saluteranno dicendo: «Aspettiamo il vostro bambino al catechismo, in terza elementare». Vi diranno piuttosto così: «Voi genitori e voi bambini appena battezzati siete diventati per noi persone care con nomi e volti conosciuti. Siete ormai una presenza preziosa e attesa nella nostra comunità. Cercheremo negli anni a venire, secondo la misura delle nostre forze, di non lasciarvi soli. I rapporti di fede e di amicizia che si sono avviati in preparazione al Battesimo sono una cosa bella, possono essere un aiuto importante per genitori che non vogliono far mancare ai loro figli una speranza di vita eterna, una testimonianza di amore vero. Sarete attesi e accolti dalla comunità che diventerà sempre più la vostra comunità. Vi inviteremo con il vostro bambino alle feste, ci incontreremo volentieri per condividere le domande e le esperienze, per discutere del mondo in cui viviamo e confermarci nella bellezza dell’originalità cristiana. Continueremo insieme a voi a essere vicini ai vostri figli. Il mondo di oggi può facilmente far dimenticare che si può essere felici e che Dio è alleato e amico del nostro stesso desiderio di essere felici».Anche quando i vostri figli saranno più grandi e completeranno il cammino dell’Iniziazione cristiana saranno ancora troppo giovani per apprezzare il dono della vita di Dio, se non lo vedono stimato da voi. Accompagnando il loro cammino, camminerete anche voi e sono certo che l’incontro con il Signore nella sua santa Chiesa vi rivelerà quanto grande è il suo amore, come è bella la speranza e affidabile la sua promessa, quanto bene c’è in ciascuno, quanto bene potete fare per voi e per gli altri, a cominciare dal vostro bambino che diventa un uomo, una donna, un figlio di Dio!L’itinerario proposto è certamente impegnativo, ma non vuole affatto appesantire il già difficile compito di essere genitori. È un cammino che intende portare il vostro bambino alla pienezza e alla gioia di una vita bella e serena, nella convinzione di essere tutti amati da Dio. Si tratta di un percorso compiuto insieme, dentro la comunità cristiana, segnato da una vera accoglienza e da un reale coinvolgimento, attento alle esigenze e ai ritmi delle famiglie di oggi, capace di adattarsi alle diverse urgenze.È una proposta bella e affascinante che, se lo vorrete, vi coinvolgerà sempre di più e vi permetterà di indicarla con semplicità ad altri genitori, perché condividano con voi e con la comunità cristiana la gioia del Vangelo. È questo il mio augurio più sincero. E per tutti voi e per i vostri figli assicuro la mia preghiera al Signore della vita, dell’amore e della gioia. – – «Un itinerario globale che accompagna la famiglia» – Una nuova stagione in Diocesi – «Una dimensione missionaria»

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