Redazione

La Commissione del Premio Combi ha ritenuto meritevoli due progetti, tra i 35 pervenuti, perché hanno mostrato una buona capacità di realizzare un progetto che esprima «una buona idea evangelica». Il primo «A ritmo di mani, quando il silenzio diventa musica» di Michela Uzzato e Francesca Mercurio ha ben espresso il valore della bellezza del creato e la capacità di Dio di comunicare con ogni uomo. Attraverso un laboratorio musicale per giovani con disabilità, il progetto illustra come ogni genere artistico possa sostenere e aiutare il prossimo in un percorso di autonomia e di sviluppo delle proprie capacità. Prevede l’apertura di un laboratorio di musica hip-hop per adolescenti sordi e udenti che, attraverso la musica, possa favorire l’integrazione di soggetti disabili all’interno della società ed essere per loro mezzo di espressione di sé, dei propri bisogni e della peculiarità culturale della comunità a cui appartengono. «A ritmo di mani» si propone di lavorare alla creazione di testi musicali utilizzando la lingua dei segni, restituendo al mondo della sordità parte della cultura musicale a loro mancante, per garantire percorsi di integrazione senza barriere di pregiudizio.
Il secondo progetto premiato è «Parole nella notte. In dialogo con i giovani» di Sergio di Benedetto. Ha come valore di riferimento la capacità dell’intero messaggio evangelico di comunicare una parola vera sulle esperienze più profonde di ogni uomo: lo studio, il lavoro, la giustizia, la libertà, l’amicizia, l’amore. Attraverso rappresentazioni teatrali e approfondimenti tra giovani e adulti si stimola il dialogo come occasione di scambio continuo e di confronto. Il progetto si configura come un percorso educativo e artistico rivolto ai ragazzi delle superiori: prendendo spunto dal libro del cardinale Martini «Conversazioni notturne a Gerusalemme», intende realizzare una serie di rappresentazioni, trovando un modello in alcuni testimoni cristiani del nostro tempo, come cappellani delle carceri, suore di clausura, missionari, sposi cristiani responsabili di case-famiglia, cristiani con storie di conversione, giovani impegnati in attività di volontariato.
Infine, sebbene molti progetti non abbiano risposto in maniera esemplare a tutti i criteri, ma propongano attività che meritano di essere sostenute, è stata assegnata una menzione e premio minore a Stefano Belingardi, Laura Bernardi, Pietro Cardani, Vittoria Cardanini, Simone Mazzola, Chiara Pellegrini, Ingrid Ruko, Claudia Stercal, Flavia Sisto, Maria Tavolato e Marco Villa. La Commissione del Premio Combi ha ritenuto meritevoli due progetti, tra i 35 pervenuti, perché hanno mostrato una buona capacità di realizzare un progetto che esprima «una buona idea evangelica». Il primo «A ritmo di mani, quando il silenzio diventa musica» di Michela Uzzato e Francesca Mercurio ha ben espresso il valore della bellezza del creato e la capacità di Dio di comunicare con ogni uomo. Attraverso un laboratorio musicale per giovani con disabilità, il progetto illustra come ogni genere artistico possa sostenere e aiutare il prossimo in un percorso di autonomia e di sviluppo delle proprie capacità. Prevede l’apertura di un laboratorio di musica hip-hop per adolescenti sordi e udenti che, attraverso la musica, possa favorire l’integrazione di soggetti disabili all’interno della società ed essere per loro mezzo di espressione di sé, dei propri bisogni e della peculiarità culturale della comunità a cui appartengono. «A ritmo di mani» si propone di lavorare alla creazione di testi musicali utilizzando la lingua dei segni, restituendo al mondo della sordità parte della cultura musicale a loro mancante, per garantire percorsi di integrazione senza barriere di pregiudizio.Il secondo progetto premiato è «Parole nella notte. In dialogo con i giovani» di Sergio di Benedetto. Ha come valore di riferimento la capacità dell’intero messaggio evangelico di comunicare una parola vera sulle esperienze più profonde di ogni uomo: lo studio, il lavoro, la giustizia, la libertà, l’amicizia, l’amore. Attraverso rappresentazioni teatrali e approfondimenti tra giovani e adulti si stimola il dialogo come occasione di scambio continuo e di confronto. Il progetto si configura come un percorso educativo e artistico rivolto ai ragazzi delle superiori: prendendo spunto dal libro del cardinale Martini «Conversazioni notturne a Gerusalemme», intende realizzare una serie di rappresentazioni, trovando un modello in alcuni testimoni cristiani del nostro tempo, come cappellani delle carceri, suore di clausura, missionari, sposi cristiani responsabili di case-famiglia, cristiani con storie di conversione, giovani impegnati in attività di volontariato.Infine, sebbene molti progetti non abbiano risposto in maniera esemplare a tutti i criteri, ma propongano attività che meritano di essere sostenute, è stata assegnata una menzione e premio minore a Stefano Belingardi, Laura Bernardi, Pietro Cardani, Vittoria Cardanini, Simone Mazzola, Chiara Pellegrini, Ingrid Ruko, Claudia Stercal, Flavia Sisto, Maria Tavolato e Marco Villa.

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