di MARIO Il segretario
Redazione

Il cardinale Carlo Borromeo non perde occasione per insistere: «La riforma non si può fare senza i preti». Esorta con incisività di argomentazioni e ricchezza di citazioni; indica esempi e fa intravedere danni possibili, perché è convinto: «La riforma non si fa senza i preti». Ha organizzato con ogni minuzia il seminario e vigila su tutto, perché vuole preti formati per la riforma della Chiesa. Controlla i libri che leggono i preti e segnala i libri che non possono mancare nelle loro case. Si informa su chi vive nella casa dei preti, sulle compagnie che frequentano, sugli affari di cui si occupano. Denuncia senza troppi giri di parole i difetti dei preti e richiama con severità quei preti che non prendono sul serio i suoi interventi: ad alcuni vuol far rifare gli esami di teologia, ad altri rimprovera le chiacchiere in sacrestia, accusa alcuni d’essere pastori assonnati, adagiati nell’ignoranza, pigri nello zelo. Talora li convoca a casa sua, talora va a visitarli di sorpresa, per non parlare delle montagne di lettere per dare direttive e indicare adempimenti. Insomma non dà requie. «La riforma non si fa senza i preti», ribadisce. La questione, però, è che ci sono preti che fanno volentieri senza riforma. Il cardinale Carlo Borromeo non perde occasione per insistere: «La riforma non si può fare senza i preti». Esorta con incisività di argomentazioni e ricchezza di citazioni; indica esempi e fa intravedere danni possibili, perché è convinto: «La riforma non si fa senza i preti». Ha organizzato con ogni minuzia il seminario e vigila su tutto, perché vuole preti formati per la riforma della Chiesa. Controlla i libri che leggono i preti e segnala i libri che non possono mancare nelle loro case. Si informa su chi vive nella casa dei preti, sulle compagnie che frequentano, sugli affari di cui si occupano. Denuncia senza troppi giri di parole i difetti dei preti e richiama con severità quei preti che non prendono sul serio i suoi interventi: ad alcuni vuol far rifare gli esami di teologia, ad altri rimprovera le chiacchiere in sacrestia, accusa alcuni d’essere pastori assonnati, adagiati nell’ignoranza, pigri nello zelo. Talora li convoca a casa sua, talora va a visitarli di sorpresa, per non parlare delle montagne di lettere per dare direttive e indicare adempimenti. Insomma non dà requie. «La riforma non si fa senza i preti», ribadisce. La questione, però, è che ci sono preti che fanno volentieri senza riforma. – – (1) Una religione in carne e ossa – (2) La devozione e l’esibizione – (3) Chi non ha ragione si dà ragione a pugnalate – (4) Quello che è di tutti non è di nessuno, quindi mio – (5) Il coraggio delle ragazze che vanno a dottrina – (6) La dura vita del prete quando va controcorrente

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