di Annamaria BRACCINI
Redazione
A vederli arrivare così – chi con mamma e papà, chi mostrando con orgoglio il proprio strumento musicale, chi con lo spartito tra le mani -, sono molto lontani dal cliché tipico e banale del ragazzo in difficoltà. Perché loro, gli oltre 25 giovani che fanno parte della grande orchestra “Esagramma”, nei cui itinerari formativi sono coinvolti complessivamente 150 elementi tra bambini e adulti, tutti con problematiche mentali, se li guardi, durante la prima prova del concerto che eseguiranno nella sera dell’8 settembre in Duomo, sono la testimonianza che “diversamente abili” si può essere e molto.
La giornata che da sempre segna il momento d’inizio dell’Anno pastorale si arricchirà in questo 2010 di una novità di prim’ordine, il concerto sinfonico proprio di “Esagramma”, voluto personalmente dal cardinale Tettamanzi. E così davanti all’Arcivescovo ci saranno anche Simone e Gaetano, affetti da autismo e che pure dialogano perfettamente con i loro contrabbassi o Lucia che dice «sarò emozionatissima, ma suonerò bene comunque». E, forse, il “segreto” di quella che, nata come una coraggiosa e inedita ricerca di percorsi di recupero basata sul volontariato e che oggi è una realtà unica a livello italiano ed europeo, è proprio qui, nell’aver saputo creare attività e cammini attenti a valorizzare l’integralità della persona.
«La nostra associazione nasce come laboratorio di musicologia applicata nel 1987 e si trasforma in scuola di eccellenza formativa nel 2000», spiega infatti Licia Sbattella, direttore scientifico di “Esagramma”, che sottolinea: «Da noi sono passati, in questi anni, più di 500 ragazzi che hanno potuto conquistare, con la musicoterapia, un loro spazio nel contesto sociale. Tutto ciò, ovviamente, presuppone una base di altre attività di sostegno psicopedagogico». Una sicurezza per le famiglie, che rimangono il primo interlocutore nella scuola di questi «musicisti fuori dal comune», comunque inserita in un’ampia rete di rapporti istituzionali, anche internazionali.
«Abbiamo scoperto negli anni che la musica è davvero “ospitale” con questi giovani che hanno difficoltà di espressione», aggiunge monsignor Pierangelo Sequeri, teologo e fondatore di «Esagramma», compositore, che ha rielaborato l’Ave Maria di Arcadelt, che aprirà il concerto nel corso del quale verranno proposti anche l’Inno alla gioia di Beethoven, brani dal Peer Gynt e di una Messa da lui stesso composta. «Chi parte con qualche gradino indietro – conclude Sequeri – ha bisogno di entrare in un mondo che abbia un gradino in più». A vederli arrivare così – chi con mamma e papà, chi mostrando con orgoglio il proprio strumento musicale, chi con lo spartito tra le mani -, sono molto lontani dal cliché tipico e banale del ragazzo in difficoltà. Perché loro, gli oltre 25 giovani che fanno parte della grande orchestra “Esagramma”, nei cui itinerari formativi sono coinvolti complessivamente 150 elementi tra bambini e adulti, tutti con problematiche mentali, se li guardi, durante la prima prova del concerto che eseguiranno nella sera dell’8 settembre in Duomo, sono la testimonianza che “diversamente abili” si può essere e molto.La giornata che da sempre segna il momento d’inizio dell’Anno pastorale si arricchirà in questo 2010 di una novità di prim’ordine, il concerto sinfonico proprio di “Esagramma”, voluto personalmente dal cardinale Tettamanzi. E così davanti all’Arcivescovo ci saranno anche Simone e Gaetano, affetti da autismo e che pure dialogano perfettamente con i loro contrabbassi o Lucia che dice «sarò emozionatissima, ma suonerò bene comunque». E, forse, il “segreto” di quella che, nata come una coraggiosa e inedita ricerca di percorsi di recupero basata sul volontariato e che oggi è una realtà unica a livello italiano ed europeo, è proprio qui, nell’aver saputo creare attività e cammini attenti a valorizzare l’integralità della persona.«La nostra associazione nasce come laboratorio di musicologia applicata nel 1987 e si trasforma in scuola di eccellenza formativa nel 2000», spiega infatti Licia Sbattella, direttore scientifico di “Esagramma”, che sottolinea: «Da noi sono passati, in questi anni, più di 500 ragazzi che hanno potuto conquistare, con la musicoterapia, un loro spazio nel contesto sociale. Tutto ciò, ovviamente, presuppone una base di altre attività di sostegno psicopedagogico». Una sicurezza per le famiglie, che rimangono il primo interlocutore nella scuola di questi «musicisti fuori dal comune», comunque inserita in un’ampia rete di rapporti istituzionali, anche internazionali.«Abbiamo scoperto negli anni che la musica è davvero “ospitale” con questi giovani che hanno difficoltà di espressione», aggiunge monsignor Pierangelo Sequeri, teologo e fondatore di «Esagramma», compositore, che ha rielaborato l’Ave Maria di Arcadelt, che aprirà il concerto nel corso del quale verranno proposti anche l’Inno alla gioia di Beethoven, brani dal Peer Gynt e di una Messa da lui stesso composta. «Chi parte con qualche gradino indietro – conclude Sequeri – ha bisogno di entrare in un mondo che abbia un gradino in più».