di Cristina CONTI
Redazione
Un oratorio diviso per fasce d’età. In cui le parrocchie collaborano tra loro come se fossero una sola. È l’esperienza che quest’anno hanno inaugurato le parrocchie di Cesano Boscone. I ragazzi, indipendentemente da dove abitano, vengono divisi tra i diversi oratori per fasce d’età. Dalla prima alla terza elementare il punto di riferimento è la parrocchia di Sant’Ireneo nel quartiere Tessera, per la quarta e la quinta quella centrale di San Giovanni Battista, mentre per le medie c’è quella di San Giustino.
«Abbiamo scelto di dividere i ragazzi in questo modo per diversi motivi – spiega don Donato Cameroni, responsabile dell’iniziativa -. Innanzitutto una questione pastorale. Volevamo cioè mettere in atto quello che aveva chiesto l’Arcivescovo: vivere insieme il mandato cittadino, vivere la parrocchia altrui come la propria». Così gli animatori hanno fatto il corso insieme e si sono coordinati tra loro.
Ma c’è anche un secondo motivo. Calibrare l’esperienza educativa secondo le diverse fasce d’età. Una necessità che oggi è diventata davvero indispensabile. «Cerchiamo infatti di scegliere le gite più adatte a seconda dei diversi gruppi, adeguiamo poi il linguaggio per ciascuna età e anche nella preghiera teniamo conto delle diverse fasi della vita che i ragazzi si trovano ad affrontare», spiega don Cameroni.
Si comincia il lunedì con il gioco a squadre, poi il martedì è il turno della piscina e il giovedì quello delle gite. In ogni oratorio un giorno alla settimana c’è la celebrazione della Messa, preparata dai bambini e dagli animatori. Ogni giorno il pranzo insieme, seguito dai canti e dai balli proposti dalla Fom. Fino alle 17.30, quando l’esperienza si conclude con la recita dei vespri.
L’iniziativa è molto apprezzata, sia dai bambini che dai genitori. «L’impatto visivo è di una grande confusione, ma sicuramente l’oratorio estivo adesso è un luogo in cui è più facile fare la stessa cosa – commenta don Donato -. Negli scorsi anni, per esempio, era facile che alcuni ragazzi delle medie fossero in disparte, ai margini. Quest’anno no, giocano e fanno le altre attività insieme agli altri. Insomma siamo riusciti a rendere partecipi tutti, a coinvolgerli di più in questa esperienza, a integrarsi con il gruppo».
E poi è un’occasione per stare insieme ai compagni di scuola che magari sono di un’altra parrocchia: qui si ritrovano infatti tutti gli amici della città. «L’oratorio estivo diventa un momento di continuità nell’amicizia, un modo per non perdere i legami di solidarietà e di dialogo che si sono costruiti tra i banchi, un’opportunità per cementare le amicizie, renderle più solide», precisa don Donato.
Per aiutare i ragazzi le famiglie negli spostamenti è stato poi organizzato anche un bus navetta, che va incontro alle esigenze di coloro che non possono andare a prendere i ragazzi o portarli al mattino. Un’altra scelta che accorcia le distanze tra le comunità parrocchiali. Le fatica, comunque, non manca. «Io e don Marco Cianci, che con me è responsabile dell’iniziativa, giriamo in tutti e tre gli oratori – conclude don Cameroni -. Certo, dobbiamo lavorare molto insieme agli animatori per coordinare le attività, organizzarci negli spostamenti, ma l’impressione è positiva, anzi è forse meglio della normale esperienza di oratorio estivo». Un oratorio diviso per fasce d’età. In cui le parrocchie collaborano tra loro come se fossero una sola. È l’esperienza che quest’anno hanno inaugurato le parrocchie di Cesano Boscone. I ragazzi, indipendentemente da dove abitano, vengono divisi tra i diversi oratori per fasce d’età. Dalla prima alla terza elementare il punto di riferimento è la parrocchia di Sant’Ireneo nel quartiere Tessera, per la quarta e la quinta quella centrale di San Giovanni Battista, mentre per le medie c’è quella di San Giustino.«Abbiamo scelto di dividere i ragazzi in questo modo per diversi motivi – spiega don Donato Cameroni, responsabile dell’iniziativa -. Innanzitutto una questione pastorale. Volevamo cioè mettere in atto quello che aveva chiesto l’Arcivescovo: vivere insieme il mandato cittadino, vivere la parrocchia altrui come la propria». Così gli animatori hanno fatto il corso insieme e si sono coordinati tra loro.Ma c’è anche un secondo motivo. Calibrare l’esperienza educativa secondo le diverse fasce d’età. Una necessità che oggi è diventata davvero indispensabile. «Cerchiamo infatti di scegliere le gite più adatte a seconda dei diversi gruppi, adeguiamo poi il linguaggio per ciascuna età e anche nella preghiera teniamo conto delle diverse fasi della vita che i ragazzi si trovano ad affrontare», spiega don Cameroni.Si comincia il lunedì con il gioco a squadre, poi il martedì è il turno della piscina e il giovedì quello delle gite. In ogni oratorio un giorno alla settimana c’è la celebrazione della Messa, preparata dai bambini e dagli animatori. Ogni giorno il pranzo insieme, seguito dai canti e dai balli proposti dalla Fom. Fino alle 17.30, quando l’esperienza si conclude con la recita dei vespri.L’iniziativa è molto apprezzata, sia dai bambini che dai genitori. «L’impatto visivo è di una grande confusione, ma sicuramente l’oratorio estivo adesso è un luogo in cui è più facile fare la stessa cosa – commenta don Donato -. Negli scorsi anni, per esempio, era facile che alcuni ragazzi delle medie fossero in disparte, ai margini. Quest’anno no, giocano e fanno le altre attività insieme agli altri. Insomma siamo riusciti a rendere partecipi tutti, a coinvolgerli di più in questa esperienza, a integrarsi con il gruppo».E poi è un’occasione per stare insieme ai compagni di scuola che magari sono di un’altra parrocchia: qui si ritrovano infatti tutti gli amici della città. «L’oratorio estivo diventa un momento di continuità nell’amicizia, un modo per non perdere i legami di solidarietà e di dialogo che si sono costruiti tra i banchi, un’opportunità per cementare le amicizie, renderle più solide», precisa don Donato.Per aiutare i ragazzi le famiglie negli spostamenti è stato poi organizzato anche un bus navetta, che va incontro alle esigenze di coloro che non possono andare a prendere i ragazzi o portarli al mattino. Un’altra scelta che accorcia le distanze tra le comunità parrocchiali. Le fatica, comunque, non manca. «Io e don Marco Cianci, che con me è responsabile dell’iniziativa, giriamo in tutti e tre gli oratori – conclude don Cameroni -. Certo, dobbiamo lavorare molto insieme agli animatori per coordinare le attività, organizzarci negli spostamenti, ma l’impressione è positiva, anzi è forse meglio della normale esperienza di oratorio estivo».