Domenica 18 aprile l'86� Giornata
a cura di Michele LUPPI
Redazione
“Uno slancio creativo per nuovi modelli di sviluppo” è il titolo dell’86ª Giornata per l’Università Cattolica che verrà celebrata, domenica 18 aprile, in tutte le parrocchie d’Italia. Un invito a «recuperare lo slancio dei fondatori» in un mondo oggi più che mai segnato dalla crisi economica. Nata nel 1921 a Milano grazie all’impegno di padre Agostino Gemelli, l’Università Cattolica è oggi con le sue cinque sedi (Milano, Roma, Brescia, Piacenza-Cremona e Campobasso), le 14 facoltà e i circa 42 mila studenti, la più grande Università Cattolica d’Europa. “Uno slancio creativo per nuovi modelli di sviluppo” è il titolo dell’86ª Giornata per l’Università Cattolica che verrà celebrata, domenica 18 aprile, in tutte le parrocchie d’Italia. Un invito a «recuperare lo slancio dei fondatori» in un mondo oggi più che mai segnato dalla crisi economica. Nata nel 1921 a Milano grazie all’impegno di padre Agostino Gemelli, l’Università Cattolica è oggi con le sue cinque sedi (Milano, Roma, Brescia, Piacenza-Cremona e Campobasso), le 14 facoltà e i circa 42 mila studenti, la più grande Università Cattolica d’Europa. Un modello nuovo «Questa giornata – scrive nel suo messaggio il rettore dell’Ateneo, Lorenzo Ornaghi – intende rappresentare il nostro accresciuto impegno a lavorare a quelle soluzioni nuove per le grandi novità che già ci coinvolgono e, ancor più, ci attendono nell’imminente domani». Un bisogno espresso da Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in Veritate in cui «richiede una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni». Un modello nuovo che, secondo il rettore, ci riguarda da vicino toccando direttamente «la famiglia, i nostri figli, ogni associazione e istituzioni, il nostro intero Paese». «Ecco perché – scrive – diventa urgente e sempre più indispensabile uno slancio creativo in tutti coloro che hanno a cuore il bene delle generazioni più giovani. E già nella prossima Giornata dell’Università Cattolica, da ognuno di noi deve incominciare». Il contributo alla formazione e alla ricerca È in questo senso che l’Istituto “Giuseppe Toniolo”, ente fondatore e garante dell’Università, ha promosso nei mesi scorsi un ciclo di quattro seminari di studio su lavoro, ambiente, impresa e sanità, tenuto in altrettante città italiane: Palermo, Napoli, Verona e Ancona. Da questi seminari è nato anche un libro, intitolato Per un nuovo modello di sviluppo, in cui il giornalista Umberto Folena riassume i contenuti dei diversi incontri e le riflessioni di docenti e ricercatori dell’Ateneo.L’attività accademica, basata sul lavoro di 54 istituti, 22 dipartimenti e 70 centri ricerca, si è concentrata in questi anni sulle questioni cruciali della nostra società: dalle nuove frontiere dell’economia alla bioetica, dal recupero dei beni culturali, alle trasformazioni nel campo del diritto e alle dinamiche familiari, dalla medicina alla ricerca ambientale. Un patrimonio di sapere che ogni anno viene arricchito dall’attività di ricerca e specializzazione, il cui accesso è favorito da centinaia di borse di studio destinate a studenti meritevoli e dal progetto educativo promosso nei Collegi universitari. Nel 2010, attingendo anche a quanto raccolto in occasione della 85ª Giornata, l’Istituto Toniolo ha destinato circa 1 milione e 500 mila euro a borse di studio, corsi di formazione, progetti di ricerca e iniziative culturali. Il coinvolgimento delle comunità Un impegno che non può essere solo degli addetti ai lavori, ma che necessita il contributo di tutta la comunità ecclesiale. Da qui l’appello del rettore a ogni cattolico italiano per «la vicinanza e la preghiera». Un radicamento nel tessuto ecclesiale che, secondo quanto scrivono i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata, «va riaffermato e rinnovato». «Il progresso delle scienze, mentre individua in maniera sempre più approfondita le leggi che regolano l’universo e si arricchisce di mirabili scoperte – scrivono i vescovi – si trova pericolosamente esposto, nella sua rivendicazione di autonomia, a un’insignificanza che precipita nel nichilismo: quanto più l’universo ci risulta comprensibile, tanto più ci appare senza scopo». Di fronte a questo scenario in cui appare «la drammatica tentazione di abbandonare il campo», occorre reagire riscoprendo l’idea di una «formazione integrale». Da qui l’invito della Chiesa italiana alle diocesi, «affinché valorizzino la Giornata, occasione preziosa per sensibilizzare le loro comunità quanto al ruolo e alle concrete necessità di un’istituzione accademica di irrinunciabile valore». Il contributo della Chiesa italiana Un cammino di rilancio che vede coinvolti, oltre all’associazione Amici dell’Università Cattolica – attiva con iniziative di orientamento e sensibilizzazione in tutta Italia – anche i servizi di pastorale giovanile e l’Ufficio educazione, scuola e università della Cei. Da questa collaborazione nascerà nei prossimi mesi un seminario nazionale sul tema “Scelta universitaria: progetti di vita in una società complessa”. Un contributo alla riflessione sull’educare proposta dalla Conferenza episcopale italiana per il prossimo decennio. «Un’occasione preziosa – secondo i promotori – per riflettere sulla difficoltà dei giovani a prendere delle decisioni, tra desideri di autorealizzazione personale e paura del futuro. E individuare uno spazio per la pastorale finalizzata all’orientamento vocazionale».