di Luisa BOVE
Redazione

Ieri allo Stadio c’era anche Susanna Poggioni, ausiliaria diocesana, che ha partecepato «in qualità di madrina di mia nipote Martina che farà la cresima il 20 giugno insieme a una ventina di compagni», spiega. Il gruppo era partito da Montonate di Mornago, suo paese d’origine nel Varesotto: «Eravamo una conquantina di persone tra ragazzi, genitori e padrini o madrine».
«Vedere le dimensioni di San Siro con così tanti ragazzi e tanta gente, insieme ai figuranti che realizzavano belle coreografie è piaciuto molto», dice Susanna. «Ma li ha colpiti anche l’idea di essere lì in tanti, anche perché questi ragazzi vengono da paesi piccoli in cui sono abituati a essere in pochi».
«Altro aspetto che sencondo me li ha colpiti molto è il fatto di aver partecipato a un evento che riguardava il “Cammino dei 100 giorni”, un percorso comune che li ha coinvolti tutti. Quando hanno ascoltato le interviste della raccolta fondi oppure i canti e tutto quello che ha riguardato l’incontro», continua Susanna, «hanno avuto la chiara percezione di essere parte di un mondo molto più grande rispetto al loro piccolo paese». Montonate però, pur essendo un centro di piccole dimensioni e con pochi mezzi, «è molto vivace», assicura l’ausiliaria che di comunità ecclesiali e oratori se ne intende, e molto dipende dalla «vivacità dei laici» impegnati in prima persona ad animare la vita della parrocchia. Ieri allo Stadio c’era anche Susanna Poggioni, ausiliaria diocesana, che ha partecepato «in qualità di madrina di mia nipote Martina che farà la cresima il 20 giugno insieme a una ventina di compagni», spiega. Il gruppo era partito da Montonate di Mornago, suo paese d’origine nel Varesotto: «Eravamo una conquantina di persone tra ragazzi, genitori e padrini o madrine».«Vedere le dimensioni di San Siro con così tanti ragazzi e tanta gente, insieme ai figuranti che realizzavano belle coreografie è piaciuto molto», dice Susanna. «Ma li ha colpiti anche l’idea di essere lì in tanti, anche perché questi ragazzi vengono da paesi piccoli in cui sono abituati a essere in pochi».«Altro aspetto che sencondo me li ha colpiti molto è il fatto di aver partecipato a un evento che riguardava il “Cammino dei 100 giorni”, un percorso comune che li ha coinvolti tutti. Quando hanno ascoltato le interviste della raccolta fondi oppure i canti e tutto quello che ha riguardato l’incontro», continua Susanna, «hanno avuto la chiara percezione di essere parte di un mondo molto più grande rispetto al loro piccolo paese». Montonate però, pur essendo un centro di piccole dimensioni e con pochi mezzi, «è molto vivace», assicura l’ausiliaria che di comunità ecclesiali e oratori se ne intende, e molto dipende dalla «vivacità dei laici» impegnati in prima persona ad animare la vita della parrocchia.

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