Tutte le istituzioni�sono invitate a costruire Patti educativi di comunità attraverso un percorso unitario che coinvolge scuola, parrocchia, territorio e famiglia -

di Luisa BOVE
Redazione

«Sul fronte della Pastorale scolastica», dice il responsabile diocesano don Michele Di Tolve, «stiamo accompagnando tutte le scuole cattoliche nella riorganizzazione del secondo ciclo, dal momento che hanno scelto le linee di confluenza dalla scuola precedente alla nuova riforma. A novembre organizzeremo anche un convegno perché vogliamo che ci sia una grande attenzione da parte della società sul tema della scuola intesa come istituzione educativa in rete con la famiglia, la comunità cristiana e il territorio».
Intanto continua «la sensibilizzazione con le varie cappellanie etniche della diocesi «per far comprendere il valore della scuola e dell’Irc a tutte le famiglie di altra nazionalità». Di recente è stata avviata la collaborazione anche con il Consiglio delle Chiese Cristiane per un lavoro sull’ecumenismo da costruire in ambito culturale.
Ottimi i rapporti anche con Caritas Ambrosiana, con cui l’anno scorso don Di Tolve ha realizzato un convegno sui doposcuola e ora attende i risultati della mappatura in diocesi. «Puntiamo molto sui doposcuola, vorremmo che fossero potenziati, soprattutto quelli rivolti agli adolescenti, quindi a studenti della secondaria di secondo grado».
Altro passo importante (grazie al direttore generale dell’Ufficio scolastico Giuseppe Colosio) è il rilancio dell’Osservatorio sul bullismo ora trasformato in Osservatorio Regionale della Lombardia per la costituzione, la cittadinanza e l’educazione. La Pastorale scolastica lombarda è rappresentata in quella sede da mons. Vittorio Bonati, responsabile regionale per la scuola della Regione Ecclesiastica Lombarda e da don Di Tolve, che dice: «In prospettiva lavoreremo molto sui Patti educativi di comunità, rendendo più operativa quella volontà del cardinal Tettamanzi di creare alleanze educative tra scuola, parrocchia, territorio e famiglia». Da anni la diocesi lavora su questo fronte, ma «ora abbiamo anche lo strumento istituzionale». Tutte le realtà sono quindi invitate a costruire Patti educativi di comunità attraverso un percorso «unitario e sinergico».
Il Servizio Irc e l’Ufficio di Pastorale scolastica già dedicano grande impegno alla formazione di insegnanti e coordinatori con un’attenzione sia ai contenuti da trasmettere a livello culturale sia agli aspetti educativi che oggi più che mai vanno affrontati in collaborazione con tutte le istituzioni.
«Al di là dell’apparenza», conclude don Di Tolve, «intorno alle religioni c’è molto interesse e sono tante anche le domande dei ragazzi che stanno cercando adulti capaci di aiutarli a orientarsi all’interno dei significati della vita. I suicidi degli adolescenti, che si sono verificati anche quest’anno, devono smuovere la coscienza degli adulti perché si ritrovino in un’unica passione educativa. Altrimenti i nostri ragazzi perderanno le ragioni e il senso della vita». «Sul fronte della Pastorale scolastica», dice il responsabile diocesano don Michele Di Tolve, «stiamo accompagnando tutte le scuole cattoliche nella riorganizzazione del secondo ciclo, dal momento che hanno scelto le linee di confluenza dalla scuola precedente alla nuova riforma. A novembre organizzeremo anche un convegno perché vogliamo che ci sia una grande attenzione da parte della società sul tema della scuola intesa come istituzione educativa in rete con la famiglia, la comunità cristiana e il territorio».Intanto continua «la sensibilizzazione con le varie cappellanie etniche della diocesi «per far comprendere il valore della scuola e dell’Irc a tutte le famiglie di altra nazionalità». Di recente è stata avviata la collaborazione anche con il Consiglio delle Chiese Cristiane per un lavoro sull’ecumenismo da costruire in ambito culturale.Ottimi i rapporti anche con Caritas Ambrosiana, con cui l’anno scorso don Di Tolve ha realizzato un convegno sui doposcuola e ora attende i risultati della mappatura in diocesi. «Puntiamo molto sui doposcuola, vorremmo che fossero potenziati, soprattutto quelli rivolti agli adolescenti, quindi a studenti della secondaria di secondo grado».Altro passo importante (grazie al direttore generale dell’Ufficio scolastico Giuseppe Colosio) è il rilancio dell’Osservatorio sul bullismo ora trasformato in Osservatorio Regionale della Lombardia per la costituzione, la cittadinanza e l’educazione. La Pastorale scolastica lombarda è rappresentata in quella sede da mons. Vittorio Bonati, responsabile regionale per la scuola della Regione Ecclesiastica Lombarda e da don Di Tolve, che dice: «In prospettiva lavoreremo molto sui Patti educativi di comunità, rendendo più operativa quella volontà del cardinal Tettamanzi di creare alleanze educative tra scuola, parrocchia, territorio e famiglia». Da anni la diocesi lavora su questo fronte, ma «ora abbiamo anche lo strumento istituzionale». Tutte le realtà sono quindi invitate a costruire Patti educativi di comunità attraverso un percorso «unitario e sinergico».Il Servizio Irc e l’Ufficio di Pastorale scolastica già dedicano grande impegno alla formazione di insegnanti e coordinatori con un’attenzione sia ai contenuti da trasmettere a livello culturale sia agli aspetti educativi che oggi più che mai vanno affrontati in collaborazione con tutte le istituzioni.«Al di là dell’apparenza», conclude don Di Tolve, «intorno alle religioni c’è molto interesse e sono tante anche le domande dei ragazzi che stanno cercando adulti capaci di aiutarli a orientarsi all’interno dei significati della vita. I suicidi degli adolescenti, che si sono verificati anche quest’anno, devono smuovere la coscienza degli adulti perché si ritrovino in un’unica passione educativa. Altrimenti i nostri ragazzi perderanno le ragioni e il senso della vita».

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