L'Arcivescovo anticipa e sintetizza i temi del 2010-2011 in un'ampia intervista pubblicata questa domenica su Milano Sette, inserto diocesano di Avvenire
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Redazione Diocesi
«Per il nuovo anno pastorale vorrei sottolineare con grande forza la fondamentale vocazione di tutti alla santità». Con queste parole l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi anticipa e sintetizza ai fedeli ambrosiani i temi dell’anno 2010-2011 in un’ampia intervista pubblicata questa domenica su Milano Sette, inserto diocesano di Avvenire.
Figura centrale per fedeli e parrocchie sarà san Carlo Borromeo, spiega il cardinale: «L’anno che inizierà tra pochi giorni (l’8 settembre con il Pontificale in Duomo nella solennità di Santa Maria Nascente ndr) sarà molto importante per la Chiesa di Milano: il 1° novembre ricorrerà il IV centenario della canonizzazione di san Carlo».
Per l’occasione, Tettamanzi auspica «di poter ricevere dal Santo Padre Benedetto XVI una lettera alla nostra Chiesa ambrosiana», sulla scia di quanto accadde un secolo fa quando Papa Pio X pubblico l’enciclica Editae Saepe per il terzo centenario.
L’arcivescovo di Milano prosegue nell’intervista sottolineando due tratti caratteristici della spiritualità del Santo compatrono della Diocesi: «Il primo è il suo amore di dedizione alla Chiesa: fu arcivescovo per tutti, in mezzo alla gente, dentro il suo popolo». Il secondo, prosegue, «è il suo amore appassionato al Crocifisso[�]. Dall’amore per il Crocifisso san Carlo traeva il suo amore per ogni uomo soprattutto se povero, malato, solo ed emarginato».
L’intervista continua puntando l’attenzione sulla povertà e sulla sobrietà nonché sullo «slancio missionario» necessari nelle comunità cristiane, testimoniato e messo in atto con gesti e fatti che «dalla chiesa passano alle strade della città». Guardando sempre a San Carlo, precisa Tettamanzi, «per capire in che modo, su quali strade è diventato santo» così che ciascuno di noi, a suo modello, possa maturare la sua vocazione alla santità. «Per il nuovo anno pastorale vorrei sottolineare con grande forza la fondamentale vocazione di tutti alla santità». Con queste parole l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi anticipa e sintetizza ai fedeli ambrosiani i temi dell’anno 2010-2011 in un’ampia intervista pubblicata questa domenica su Milano Sette, inserto diocesano di Avvenire.Figura centrale per fedeli e parrocchie sarà san Carlo Borromeo, spiega il cardinale: «L’anno che inizierà tra pochi giorni (l’8 settembre con il Pontificale in Duomo nella solennità di Santa Maria Nascente ndr) sarà molto importante per la Chiesa di Milano: il 1° novembre ricorrerà il IV centenario della canonizzazione di san Carlo». Per l’occasione, Tettamanzi auspica «di poter ricevere dal Santo Padre Benedetto XVI una lettera alla nostra Chiesa ambrosiana», sulla scia di quanto accadde un secolo fa quando Papa Pio X pubblico l’enciclica Editae Saepe per il terzo centenario. L’arcivescovo di Milano prosegue nell’intervista sottolineando due tratti caratteristici della spiritualità del Santo compatrono della Diocesi: «Il primo è il suo amore di dedizione alla Chiesa: fu arcivescovo per tutti, in mezzo alla gente, dentro il suo popolo». Il secondo, prosegue, «è il suo amore appassionato al Crocifisso[�]. Dall’amore per il Crocifisso san Carlo traeva il suo amore per ogni uomo soprattutto se povero, malato, solo ed emarginato».L’intervista continua puntando l’attenzione sulla povertà e sulla sobrietà nonché sullo «slancio missionario» necessari nelle comunità cristiane, testimoniato e messo in atto con gesti e fatti che «dalla chiesa passano alle strade della città». Guardando sempre a San Carlo, precisa Tettamanzi, «per capire in che modo, su quali strade è diventato santo» così che ciascuno di noi, a suo modello, possa maturare la sua vocazione alla santità. –