"Ci sto dentro" è il titolo dell'Assemblea annuale della Fom, che si terrà sabato presso il Seminario di Seveso. Una riflessione verso un nuovo itinerario

di Mario PISCHETOLA
Redazione

“Ci sto dentro” è il titolo dell’Assemblea degli oratori che si terrà sabato 20 novembre dalle 9 alle 12.30 presso il Seminario arcivescovile di Seveso. L’Assemblea istituzionale della Fondazione Oratori Milanesi riprende il linguaggio degli adolescenti per trattare il rapporto di questa fascia di età con l’oratorio.
«Stiamo elaborando un nuovo itinerario di fede per gli adolescenti. Prima di una definizione conclusiva della proposta diocesana – spiega don Samuele Marelli, direttore della Fom -, intendiamo invitare i responsabili degli oratori e gli educatori a un momento di ascolto reciproco sull’attenzione e la cura che la comunità cristiana ha nei confronti di ragazzi e ragazze che l’oratorio ancora lo frequentano, anche con forme proprie di servizio e di impegno».
L’Assemblea sarà introdotta dal vicario episcopale per la pastorale giovanile, monsignor Severino Pagani, che inquadrerà il rapporto “Adolescenti e oratorio” dentro l’integrazione fede-vita che quest’ultimo propone nel suo progetto. I lavori di gruppo dei partecipanti saranno introdotti dall’intervento del professor Vittore Mariani, pedagogista e docente presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le linee che traccerà suggeriranno l’impostazione di un impegno educativo che tenga conto della complessità del contesto relazionale e consideri il potenziale progettuale di ogni singolo adolescente. «Gli adolescenti sono a contatto sistematicamente con modelli di vita che non facilitano la loro crescita integrale – anticipa il professor Mariani -. Coloro che accompagnano gli adolescenti sono chiamati innanzitutto a una operazione di autoeducazione che li abilita a essere dei possibili esempi di vita».
Un video, a cura della troupe “Ora Tv” di Laveno Mombello, presenterà la vivacità e la varietà della presenza degli adolescenti in oratorio e aprirà il confronto nei gruppi. L’area delle relazioni sarà al centro della condivisione di chi si occupa degli adolescenti direttamente sul campo. All’atto dell’iscrizione i partecipanti scelgono l’ambito di discussione di questo momento essenziale per l’impostazione stessa dell’Assemblea: «Abbiamo individuato tre dimensioni che investono gli adolescenti nella loro crescita in oratorio – continua don Marelli -: la persona, il gruppo e l’esperienza, vista principalmente come servizio. Ci interrogheremo su come gli adolescenti percepiscono questi aspetti in rapporto alla loro presenza in oratorio e su come l’oratorio costruisce percorsi che li accompagnino ad una loro maturazione».
Proprio a seguito dell’incontro nei gruppi si potrà inquadrare una pastorale degli adolescenti possibile, grazie anche alle prospettive che saranno delineate da don Ugo Lorenzi, docente di teologia pastorale presso il Seminario: «Rendere innanzitutto esplicito quello che stiamo facendo per gli adolescenti può essere il punto di partenza – afferma don Lorenzi – per individuare i modelli di pastorale che adottiamo e impostare un percorso di sostanza, che si fondi su un’antropologia seria e un’ampia dimensione spirituale». “Ci sto dentro” è il titolo dell’Assemblea degli oratori che si terrà sabato 20 novembre dalle 9 alle 12.30 presso il Seminario arcivescovile di Seveso. L’Assemblea istituzionale della Fondazione Oratori Milanesi riprende il linguaggio degli adolescenti per trattare il rapporto di questa fascia di età con l’oratorio.«Stiamo elaborando un nuovo itinerario di fede per gli adolescenti. Prima di una definizione conclusiva della proposta diocesana – spiega don Samuele Marelli, direttore della Fom -, intendiamo invitare i responsabili degli oratori e gli educatori a un momento di ascolto reciproco sull’attenzione e la cura che la comunità cristiana ha nei confronti di ragazzi e ragazze che l’oratorio ancora lo frequentano, anche con forme proprie di servizio e di impegno».L’Assemblea sarà introdotta dal vicario episcopale per la pastorale giovanile, monsignor Severino Pagani, che inquadrerà il rapporto “Adolescenti e oratorio” dentro l’integrazione fede-vita che quest’ultimo propone nel suo progetto. I lavori di gruppo dei partecipanti saranno introdotti dall’intervento del professor Vittore Mariani, pedagogista e docente presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le linee che traccerà suggeriranno l’impostazione di un impegno educativo che tenga conto della complessità del contesto relazionale e consideri il potenziale progettuale di ogni singolo adolescente. «Gli adolescenti sono a contatto sistematicamente con modelli di vita che non facilitano la loro crescita integrale – anticipa il professor Mariani -. Coloro che accompagnano gli adolescenti sono chiamati innanzitutto a una operazione di autoeducazione che li abilita a essere dei possibili esempi di vita».Un video, a cura della troupe “Ora Tv” di Laveno Mombello, presenterà la vivacità e la varietà della presenza degli adolescenti in oratorio e aprirà il confronto nei gruppi. L’area delle relazioni sarà al centro della condivisione di chi si occupa degli adolescenti direttamente sul campo. All’atto dell’iscrizione i partecipanti scelgono l’ambito di discussione di questo momento essenziale per l’impostazione stessa dell’Assemblea: «Abbiamo individuato tre dimensioni che investono gli adolescenti nella loro crescita in oratorio – continua don Marelli -: la persona, il gruppo e l’esperienza, vista principalmente come servizio. Ci interrogheremo su come gli adolescenti percepiscono questi aspetti in rapporto alla loro presenza in oratorio e su come l’oratorio costruisce percorsi che li accompagnino ad una loro maturazione».Proprio a seguito dell’incontro nei gruppi si potrà inquadrare una pastorale degli adolescenti possibile, grazie anche alle prospettive che saranno delineate da don Ugo Lorenzi, docente di teologia pastorale presso il Seminario: «Rendere innanzitutto esplicito quello che stiamo facendo per gli adolescenti può essere il punto di partenza – afferma don Lorenzi – per individuare i modelli di pastorale che adottiamo e impostare un percorso di sostanza, che si fondi su un’antropologia seria e un’ampia dimensione spirituale».

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