di Annamaria BRACCINI
Redazione
Di restauri e interventi architettonici o anche solo ornamentali, ne ha visti tanti, il bellissimo ed elegante “quadrilatero” del Seminario di corso Venezia, ma ora, alla sua secolare storia, si aggiungerà un’altra serie di lavori di ristrutturazione. Tutti quelli necessari per rendere il Seminario nel cuore di Milano più accogliente, utile e prezioso per la vita della Chiesa ambrosiana. Restauri che verranno avviati – secondo quanto prevede il rettore, monsignor Peppino Maffi – già all’inizio del 2011, in un anno, si potrebbe dire, “fatidico”, dedicato a San Carlo che volle personalmente l’istituzione di “Corso Venezia” nel 1564 appena giunto a Milano come arcivescovo e nella fedeltà ai dettati del Concilio di Trento. Anche un’iscrizione sul pavimento del quadrilatero a colonne lo ricorda.
E, allora dopo quasi mezzo millennio di vita, quale sarà il futuro di un cantiere che potrebbe essere definito anch’esso ininterrotto, basti pensare al colonnato risalente all’epoca di Federico Borromeo, alla facciata del 1652 o all’ultimo restauro ai tempi del cardinale Colombo?
Gli interventi programmati mirano a un triplice obiettivo: rendere parte del Seminario accogliente per sacerdoti di passaggio a Milano, ma anche a persone esterne al mondo ecclesiale che qui troveranno ospitalità, farne uno spazio congeniale a proposte formative, incontri, convegni, cicli di lezioni, qualificarlo, infine, come sede distaccata di aule per la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e l’Issrm. Naturalmente, la nuova dislocazione terrà conto di ingressi, ad esempio separati, tra l’accoglienza e altre zone al fine di non disturbare le diverse attività e “anime” dell’edificio.
Quando pensa che finiranno i lavori?
Vorremmo che si ultimassero almeno alcuni interventi entro il 2012, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, soprattutto in considerazione dell’arrivo a Milano del Papa e del gran numero di persone che giungeranno in città. È chiaro che una struttura come quella di corso Venezia resa più moderna, rispondente agli standards richiesti e, per così dire gradevole e ospitale, sempre nel totale rispetto e valorizzazione della sua secolare bellezza, è un ulteriore ricchezza per l’intera diocesi.
Insomma, un grande passato alle spalle, con un fondatore santo e un domani che promette molto?
Sì. Anche perché, se consideriamo il Seminario nella sua dimensione vocazionale, il trend, non molto incoraggiante di questi anni, pare essersi ormai invertito. Vorrei ricordare che i diaconi 2010 saranno 17, ma l’anno prossimo dovrebbero già essere 20. E attualmente i nostri seminaristi sono in tutto 160. Di restauri e interventi architettonici o anche solo ornamentali, ne ha visti tanti, il bellissimo ed elegante “quadrilatero” del Seminario di corso Venezia, ma ora, alla sua secolare storia, si aggiungerà un’altra serie di lavori di ristrutturazione. Tutti quelli necessari per rendere il Seminario nel cuore di Milano più accogliente, utile e prezioso per la vita della Chiesa ambrosiana. Restauri che verranno avviati – secondo quanto prevede il rettore, monsignor Peppino Maffi – già all’inizio del 2011, in un anno, si potrebbe dire, “fatidico”, dedicato a San Carlo che volle personalmente l’istituzione di “Corso Venezia” nel 1564 appena giunto a Milano come arcivescovo e nella fedeltà ai dettati del Concilio di Trento. Anche un’iscrizione sul pavimento del quadrilatero a colonne lo ricorda.E, allora dopo quasi mezzo millennio di vita, quale sarà il futuro di un cantiere che potrebbe essere definito anch’esso ininterrotto, basti pensare al colonnato risalente all’epoca di Federico Borromeo, alla facciata del 1652 o all’ultimo restauro ai tempi del cardinale Colombo? Gli interventi programmati mirano a un triplice obiettivo: rendere parte del Seminario accogliente per sacerdoti di passaggio a Milano, ma anche a persone esterne al mondo ecclesiale che qui troveranno ospitalità, farne uno spazio congeniale a proposte formative, incontri, convegni, cicli di lezioni, qualificarlo, infine, come sede distaccata di aule per la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e l’Issrm. Naturalmente, la nuova dislocazione terrà conto di ingressi, ad esempio separati, tra l’accoglienza e altre zone al fine di non disturbare le diverse attività e “anime” dell’edificio.Quando pensa che finiranno i lavori? Vorremmo che si ultimassero almeno alcuni interventi entro il 2012, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, soprattutto in considerazione dell’arrivo a Milano del Papa e del gran numero di persone che giungeranno in città. È chiaro che una struttura come quella di corso Venezia resa più moderna, rispondente agli standards richiesti e, per così dire gradevole e ospitale, sempre nel totale rispetto e valorizzazione della sua secolare bellezza, è un ulteriore ricchezza per l’intera diocesi.Insomma, un grande passato alle spalle, con un fondatore santo e un domani che promette molto?Sì. Anche perché, se consideriamo il Seminario nella sua dimensione vocazionale, il trend, non molto incoraggiante di questi anni, pare essersi ormai invertito. Vorrei ricordare che i diaconi 2010 saranno 17, ma l’anno prossimo dovrebbero già essere 20. E attualmente i nostri seminaristi sono in tutto 160.