Dedicata al pensiero teologico e spirituale di Benedetto XVI, per le sue attività potrà contare sul 50% dei proventi dei diritti d'autore dei suoi libri

di Rita SALERNO
Redazione

Dopo la Germania, anche l’Italia si dota di una fondazione dedicata al pensiero teologico e spirituale di Benedetto XVI, che potrà contare, per le sue attività, sul 50% dei proventi dei diritti d’autore di tutti i libri del Papa. Per i progetti futuri, infatti, il Papa ha già destinato due milioni e 400 mila euro. L’altra metà resta a disposizione del Pontefice per le opere di carità decise personalmente.
A illustrare nei dettagli l’iniziativa, nata sul piano giuridico l’1 marzo (tra i promotori anche la Federazione Italiana Settimanali Cattolici), è stato stamani in Sala Stampa vaticana il suo presidente, monsignor Giuseppe Antonio Scotti. «Altri aiuti economici arriveranno dalle moltissime persone che condividono, con il Papa, la convinzione che occorre aiutare l’umanità a vivere. Persone che sono fermamente convinte che il futuro dell’uomo passa attraverso la piena e visibile cittadinanza di Dio e che occorre sostenere quegli uomini e quelle donne che hanno “l’audacia di dire: sì, l’uomo deve cercare la verità; egli è capace di verità’”. Il senso e lo scopo della Fondazione – ha aggiunto – è anzitutto quello di porre l’accento sulla teologia. Il Papa chiede ai suoi interlocutori il coraggio di porre di nuovo al centro della riflessione la questione di Dio. La Fondazione vuole dunque invitare gli studiosi, i teologi, i ricercatori a essere capaci di dire che Dio ci riguarda e che ci risponde».
È toccato poi al cardinale Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico dell’organismo, presentare la neonata “Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger”. Entro il 2011, ha detto il porporato, «vorremmo assegnare i primi tre “Premi Ratzinger”, che speriamo possano essere considerati, con il passar del tempo, qualcosa di analogo a un Premio Nobel per la teologia».
La sede dell’istituzione sarà in via della Conciliazione 5, non lontano dal Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. Del Comitato scientifico fanno parte i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Amato, monsignor Jean-Louis Bruguès e monsignor Luis Francisco Ladaria. La Fondazione intende operare con la già esistente “sorella” tedesca, la “Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI-Stiftung”. Ruini, che si è detto un «fruitore» della teologia di Joseph Ratzinger dal 1969, l’ha descritta come «una teologia che si muove in avanti, guarda al presente e al futuro, a partire da una straordinaria conoscenza delle origini e della storia delle fede cristiana. La capacità, e vorrei dire il gusto, di tenere insieme questi due aspetti, facendo scaturire l’innovazione all’interno della fedeltà, accomuna Joseph Ratzinger ai grandi maestri delle diverse epoche cristiane».
Padre Stephan Otto Horn, presidente del “Ratzinger Schulerkreis” e della “Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI-Stiftung”, ha parlato dei progetti della omonima fondazione tedesca, tra i quali una “Accademia Benedetto” per giovani scienziati e una raccolta di memorie di più di 40 ex-allievi di Ratzinger da mettere a disposizione degli studiosi, per «non perdere questa fonte singolare della vita del nostro maestro». A Roma, ha annunciato, «intendiamo creare un centro-studi della sua teologia e spiritualità».
La fondazione ha raccolto 1,6 milioni di euro grazie ai proventi delle vendite del libro di Benedetto XVI su Gesù di Nazaret. Gli ex-studenti del Schuelerkreis, che si riunisce ogni anno a Castelgandolfo per discutere con papa Benedetto XVI di un tema teologico, approfondiranno nell’incontro del 2011 il tema della “nuova evangelizzazione”. Stando a Horn, sarà invitata all’incontro, tra gli altri, una teologa dell’ex-Germania Est che parlerà della situazione di un’area profondamente scristianizzata. Dopo la Germania, anche l’Italia si dota di una fondazione dedicata al pensiero teologico e spirituale di Benedetto XVI, che potrà contare, per le sue attività, sul 50% dei proventi dei diritti d’autore di tutti i libri del Papa. Per i progetti futuri, infatti, il Papa ha già destinato due milioni e 400 mila euro. L’altra metà resta a disposizione del Pontefice per le opere di carità decise personalmente.A illustrare nei dettagli l’iniziativa, nata sul piano giuridico l’1 marzo (tra i promotori anche la Federazione Italiana Settimanali Cattolici), è stato stamani in Sala Stampa vaticana il suo presidente, monsignor Giuseppe Antonio Scotti. «Altri aiuti economici arriveranno dalle moltissime persone che condividono, con il Papa, la convinzione che occorre aiutare l’umanità a vivere. Persone che sono fermamente convinte che il futuro dell’uomo passa attraverso la piena e visibile cittadinanza di Dio e che occorre sostenere quegli uomini e quelle donne che hanno “l’audacia di dire: sì, l’uomo deve cercare la verità; egli è capace di verità’”. Il senso e lo scopo della Fondazione – ha aggiunto – è anzitutto quello di porre l’accento sulla teologia. Il Papa chiede ai suoi interlocutori il coraggio di porre di nuovo al centro della riflessione la questione di Dio. La Fondazione vuole dunque invitare gli studiosi, i teologi, i ricercatori a essere capaci di dire che Dio ci riguarda e che ci risponde».È toccato poi al cardinale Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico dell’organismo, presentare la neonata “Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger”. Entro il 2011, ha detto il porporato, «vorremmo assegnare i primi tre “Premi Ratzinger”, che speriamo possano essere considerati, con il passar del tempo, qualcosa di analogo a un Premio Nobel per la teologia».La sede dell’istituzione sarà in via della Conciliazione 5, non lontano dal Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. Del Comitato scientifico fanno parte i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Amato, monsignor Jean-Louis Bruguès e monsignor Luis Francisco Ladaria. La Fondazione intende operare con la già esistente “sorella” tedesca, la “Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI-Stiftung”. Ruini, che si è detto un «fruitore» della teologia di Joseph Ratzinger dal 1969, l’ha descritta come «una teologia che si muove in avanti, guarda al presente e al futuro, a partire da una straordinaria conoscenza delle origini e della storia delle fede cristiana. La capacità, e vorrei dire il gusto, di tenere insieme questi due aspetti, facendo scaturire l’innovazione all’interno della fedeltà, accomuna Joseph Ratzinger ai grandi maestri delle diverse epoche cristiane».Padre Stephan Otto Horn, presidente del “Ratzinger Schulerkreis” e della “Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI-Stiftung”, ha parlato dei progetti della omonima fondazione tedesca, tra i quali una “Accademia Benedetto” per giovani scienziati e una raccolta di memorie di più di 40 ex-allievi di Ratzinger da mettere a disposizione degli studiosi, per «non perdere questa fonte singolare della vita del nostro maestro». A Roma, ha annunciato, «intendiamo creare un centro-studi della sua teologia e spiritualità».La fondazione ha raccolto 1,6 milioni di euro grazie ai proventi delle vendite del libro di Benedetto XVI su Gesù di Nazaret. Gli ex-studenti del Schuelerkreis, che si riunisce ogni anno a Castelgandolfo per discutere con papa Benedetto XVI di un tema teologico, approfondiranno nell’incontro del 2011 il tema della “nuova evangelizzazione”. Stando a Horn, sarà invitata all’incontro, tra gli altri, una teologa dell’ex-Germania Est che parlerà della situazione di un’area profondamente scristianizzata.

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