Lavoro, casa e relazioni nei processi di mobilità legati al mercato del lavoro al centro della riflessione, sviluppata anche nel tradizionale Convegno della vigilia, sabato 23 gennaio. Ne parla don Walter Magnoni

di Pino NARDI

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Lavoro, casa e relazioni in un mercato che cambia. Sono questi gli elementi al centro della Giornata della solidarietà che si celebra domenica prossima in tutta la Diocesi. Come tradizione, il giorno prima il confronto nel Convegno della vigilia (vedi box a fianco, ndr). Ne parliamo con don Walter Magnoni, responsabile del Servizio per la Pastorale sociale e il lavoro.

Come si caratterizza la Giornata della solidarietà nell’Anno della Misericordia?
Quest’anno desideriamo contraddistinguere ogni “Giornata” delle cosiddette “Quattro Giornate” con un’opera di misericordia. “Alloggiare i pellegrini” è opera di misericordia corporale ben presente nella famosa pagina del giudizio universale e punto centrale della spiritualità ebraica. Rimane famoso il brano di Genesi 18 in cui Abramo accoglie i tre pellegrini presso le Querce di Mamre. Oppure si pensi alle parole dell’autore della lettera agli Ebrei: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli».

Quali sono gli obiettivi della Giornata?
La Giornata della solidarietà, indetta dal cardinale Martini all’inizio degli anni Ottanta, vuole aiutare a riflettere sulle dinamiche di solidarietà da attuare all’interno della società per sostenere il mondo del lavoro. Lo sguardo prospettico da cui indagheremo questa opera di misericordia non sarà tanto quello del pensare a come accogliere i profughi o chi è senza casa. Pur essendo un’urgenza del nostro tempo, ci pare che le riflessioni in atto e le azioni messe in campo siano già molteplici.

La casa è uno dei pilastri della vita di ciascuno. Eppure anche su questo fronte si vive una situazione di emergenza…
Infatti ci sembra opportuno ragionare su come stanno mutando le abitudini abitative a partire dai cambiamenti del mercato del lavoro in sempre maggiore mobilità. La crisi ha mostrato lo stringente legame tra casa e lavoro e non sono rari i casi di persone che, a fronte della disoccupazione, si sono trovati anche senza una casa. Perciò rifletteremo se è vero che lavoro e casa sono due diritti di ogni persona.

Il mercato del lavoro è sempre in grande trasformazione. Questo come influisce sulla vita della città?
Lo sviluppo della tecnica porta un incremento del lavoro compiuto dai robot e comunque dai macchinari e una diminuzione della mano d’opera. La fine delle grandi fabbriche ha modificato il volto della città, insieme sono sorte nuove professioni, ma alcune di queste ultime sembrano già in fase di esaurimento. Come incide tutto questo sull’abitare? Sarà anche questo al centro del dibattito nel Convegno della vigilia.

 

 

 

 

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