Redazione

Nato a Roma il 18 gennaio 1880 da Giovanni e Maria Anna Tutzer, Ildefonso Schuster fu battezzato il 20 gennaio dello stesso anno. Rimasto presto orfano di padre, entrò nello studentato di S. Paolo fuori le mura, dove ebbe come maestri il beato Placido Riccardi e don Bonifacio Oslander che l’educarono alla preghiera. Negli anni successivi si laureò in filosofia al Collegio Pontificio di Sant’Anselmo a Roma, divenne monaco e il 19 marzo 1904 venne ordinato sacerdote in San Giovanni in Laterano.
A soli 28 anni già insegnava ai novizi: grande fu la sua passione per l’archeologia, l’arte sacra, la storia monastica e liturgica. In seguito divenne procuratore generale della Congregazione Cassinese, priore claustrale e infine abate ordinario di San Paolo fuori le mura (1918).
Il 26 giugno 1929 fu nominato da papa Pio XI arcivescovo di Milano; ebbe inizio così il suo ministero di vescovo nella Chiesa Ambrosiana. Prese come modello il suo predecessore, San Carlo Borromeo: seguendo l’insegnamento e l’esempio dell’illustre precursore, Ildefonso Schuster si dimostrò assiduo nell’effettuare le visite pastorali nella diocesi che nei venticinque anni del suo episcopato svolse ben cinque volte.
Questi venticinque anni, si collocano in uno dei periodi più delicati della vita della Chiesa milanese, dell’Italia e dell’Europa: sono anni segnati da profondi mutamenti che interessano contemporaneamente il piano politico, sociale ma anche la vita ecclesiale.

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