Redazione
Una lettera dedicata al tempo che scorre, per l’uomo troppo in fretta, e che trascina con sé cose importanti e meno importanti.
Il cardinal Martini sottolinea come Dio trova sempre tempo per l’uomo e come la dimensione del tempo, per il cristiano, è del tutto relativa all’eternità cui Dio lo chiama. L’etica della vigilanza, secondo l’Arcivescovo, si fonda sulla capacità di riconoscere, nella fretta che caratterizza la vita dell’uomo, i momenti decisivi per la vita, dal nascere al morire. Vigilare significa dare il giusto valore alle cose e riportare ordine all’interno dei vari ambiti in cui si vive: la vigilanza si fonda sulla responsabilità che ciascuno deve esercitare sulle proprie azioni (e qui il riferimento alle vicende di Tangentopoli è trasparente). A livello ecclesiale, la vigilanza si concretizza nella preparazione al convegno delle Chiese di Lombardia "Nascere e morire oggi" che si conclude nella primavera del 1993.
Molto significativa la preghiera finale che propone un puntuale esame di coscienza sul tempo. Con questa lettera il Cardinale annuncia l’impegno del secondo anno dedicato al vigilare: i lavori del XLVII Sinodo diocesano che impegnano la Diocesi per due interi anni pastorali, il 1993-94 e il 1994-95.