Il Gruppo Naturalistico della Brianza ha invitato i negozianti a devolvere il costo delle luci natalizie per progetti di prevenzione contro la cecità nel Terzo Mondo, promossi da Aldo Lo Curto.
Redazione
17/12/2008
di Giovanni GUZZI
«Due cose riempiono l’anima di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me». Tornasse a vivere ai nostri tempi, Immanuel Kant si troverebbe in un qualche imbarazzo nel confermare il suo celeberrimo pensiero. Se, infatti, la legge morale è ancora riposta nella coscienza di ognuno , nel cielo sopra le nostre città il filosofo tedesco di stelle ne vedrebbe ben poche: nascoste come sono dall’inquinamento luminoso che noi stessi provochiamo con luci ed illuminazioni sovrabbondanti, mal direzionate e, in definitiva, non rispettose della pur ottima normativa regionale in materia.
Eppure il desiderio di stelle è innato nell’uomo. Lo dimostra, in questi giorni di avvicinamento alle festività natalizie, proprio il tentativo di portare le stelle alla nostra portata adornando le strade di luminarie, non sempre di buon gusto. Paradossalmente, in altre parti del mondo dove il cielo notturno è ancora davvero magicamente buio, a molte persone accade che questa visione sia impedita dalla difficoltà di ricevere cure, anche elementari, per malattie che le conducono alla cecità.
Un contrasto che non è sfuggito alla sezione di Cusano Milanino del Gruppo Naturalistico della Brianza, che ha proposto un’originale iniziativa su questo tema. Convinta che, per quanto belle, le stelle artificiali mai potranno appagare il desiderio di stelle vere che è in tutti, l’associazione ambientalista invita a riscoprire questo desiderio, a non accontentarsi di stelle finte, a guardare più in alto e tornare a godere, con tutti, per la meraviglia della volta celeste.
Ha perciò proposto agli esercizi commerciali che vorranno aderire alla campagna “Stelle vere per tutti” di non sostenere, come di consueto, le luminarie natalizie dichiarando le ragioni della propria scelta in un volantino che l’associazione fornisce da affiggere alle vetrine. La rinuncia ai festoni luminosi, oltre all’importante significato simbolico, avrà anche benefici, seppur contenuti, effetti reali. Si ridurranno, infatti, l’inquinamento luminoso, che ci impedisce di vedere le stelle del nostro cielo, la richiesta di elettricità e, in proporzione, l’effetto serra e le emissioni nocive connesse con la sua produzione.
Infine, perché non si tratti soltanto di una rinuncia e ricordando che il Natale è festa di gioia e che la gioia per sua natura deve essere condivisa, il Gruppo Naturalistico della Brianza ha individuato nel dottor Aldo Lo Curto , medico di famiglia di Canzo che trascorre sei mesi ogni anno presso dispensari da lui personalmente avviati e seguiti in alcuni paesi di Africa, Asia ed Oceania, il destinatario cui i commercianti che vorranno aderire alla proposta potranno devolvere l’equivalente del costo delle luminarie natalizie per campagne di prevenzione contro la cecità. In tal modo contribuendo a dare gioia a qualche persona predisposta al buio dei non vedenti che soffre e non può curarsi.
Partita in sordina, come semplice verifica di un potenziale interesse in vista di una campagna più sistematica per il prossimo anno, l’iniziativa ha subito trovato risposta favorevole da parte di alcuni negozianti ed, in particolare, è stata apprezzata e rilanciata dalle associazioni impegnate contro l’inquinamento luminoso: CieloBuio – Coordinamento per la Protezione del Cielo Notturno ed il Gruppo Astrofili di Cinisello Balsamo che quest’anno festeggia il proprio 25° anniversario.
L’iniziativa è tuttora in corso ed aperta ad ulteriori adesioni, per informazioni il Gruppo Naturalistico della Brianza risponde ai seguenti recapiti: 02-66401390 e kkbrig@tin.it.