In tempo di Quaresima arriva nelle chiese e nei teatri della Diocesi lo spettacolo, scritto, diretto e interpretato dall'attore, ispiratosi alla parabola del figliol prodigo
Carlo ROSSI
Redazione
Arriva nelle chiese e nei teatri della diocesi di Milano il nuovo tour di Caino o Abele?, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Angelo Franchini. Ispirandosi alla celebre parabola dei due fratelli, il cosiddetto “prodigo” e il maggiore, Franchini interpreta entrambi i personaggi. L’attacco è, in parte, una citazione da Francis Scott Fitzgerald: «Prendete una sedia e sistematevi sull’orlo di un precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi».
Angelo Franchini scrive, realizza e interpreta spettacoli teatrali o, meglio, incontri teatrali ispirati al Vangelo. Nato nel 1963 in Val d’Ossola da genitori lombardi, dopo varie esperienze spirituali e di spettacolo con gruppi giovanili, è approdato a una forma di teatro molto particolare, in assolo. È in tour, ininterrottamente, dal 1998. Il primo spettacolo, I testimoni oculari, è stato al centro di dieci stagioni consecutive e di quattrocento repliche: il testo, pubblicato dalle Edizioni Paoline, è alla seconda edizione in due anni ed è già stato rappresentato anche da numerose compagnie teatrali. Oltre a Caino o Abele? (trenta date nella Quaresima 2008), ha attualmente in repertorio Una sera qualsiasi (spettacolo natalizio ambientato in un presepio) e Il tremendo silenzio di Maria (incontro di poesia tra un barbone e la Madonna).
Su Milano Sette Roberto Zago ha scritto: «Interpreta tutti i personaggi… dà consistenza a un serto di parole autentiche, che raggiungono il cuore e il cervello di chi assiste. La commozione inanella la meraviglia della rappresentazione, i pensieri si arrampicano sui ricordi evangelici e le figure si incarnano con scarna e splendida poesia… Vai! Vai, amico, a vedere Angelo Franchini… È un artista cristiano, oggi ce n’è pochi… è un poeta teatrale, il cui afflato attinge direttamente ai temi religiosi e li sa porgere con semplicità e altezza di accenti da far sospettare il capolavoro. La sua ispirazione convinta e convincente giunge vicina alla poesia e la supera nella presenza nel teatro ove si fa personaggio diretto. Da solo, di fronte a qualunque platea, Franchini possiede l’ardire di svelarsi con le parole più vere del Vangelo, ma anche con le sue, e commuove e sorprende, sino a trasformare il suo “spettacolo” in un evento che ci riguarda… sta diventando un classico del teatro sacro che tutti dovrebbero conoscere». Arriva nelle chiese e nei teatri della diocesi di Milano il nuovo tour di Caino o Abele?, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Angelo Franchini. Ispirandosi alla celebre parabola dei due fratelli, il cosiddetto “prodigo” e il maggiore, Franchini interpreta entrambi i personaggi. L’attacco è, in parte, una citazione da Francis Scott Fitzgerald: «Prendete una sedia e sistematevi sull’orlo di un precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi».Angelo Franchini scrive, realizza e interpreta spettacoli teatrali o, meglio, incontri teatrali ispirati al Vangelo. Nato nel 1963 in Val d’Ossola da genitori lombardi, dopo varie esperienze spirituali e di spettacolo con gruppi giovanili, è approdato a una forma di teatro molto particolare, in assolo. È in tour, ininterrottamente, dal 1998. Il primo spettacolo, I testimoni oculari, è stato al centro di dieci stagioni consecutive e di quattrocento repliche: il testo, pubblicato dalle Edizioni Paoline, è alla seconda edizione in due anni ed è già stato rappresentato anche da numerose compagnie teatrali. Oltre a Caino o Abele? (trenta date nella Quaresima 2008), ha attualmente in repertorio Una sera qualsiasi (spettacolo natalizio ambientato in un presepio) e Il tremendo silenzio di Maria (incontro di poesia tra un barbone e la Madonna).Su Milano Sette Roberto Zago ha scritto: «Interpreta tutti i personaggi… dà consistenza a un serto di parole autentiche, che raggiungono il cuore e il cervello di chi assiste. La commozione inanella la meraviglia della rappresentazione, i pensieri si arrampicano sui ricordi evangelici e le figure si incarnano con scarna e splendida poesia… Vai! Vai, amico, a vedere Angelo Franchini… È un artista cristiano, oggi ce n’è pochi… è un poeta teatrale, il cui afflato attinge direttamente ai temi religiosi e li sa porgere con semplicità e altezza di accenti da far sospettare il capolavoro. La sua ispirazione convinta e convincente giunge vicina alla poesia e la supera nella presenza nel teatro ove si fa personaggio diretto. Da solo, di fronte a qualunque platea, Franchini possiede l’ardire di svelarsi con le parole più vere del Vangelo, ma anche con le sue, e commuove e sorprende, sino a trasformare il suo “spettacolo” in un evento che ci riguarda… sta diventando un classico del teatro sacro che tutti dovrebbero conoscere». Il calendario – Ecco i primi appuntamenti “milanesi”: 5 marzo, h 21, Busto Arsizio (Chiesa del SS. Redentore); 6 marzo, h 21, Milano (Chiesa di S. Apollinare in Baggio); 7 marzo, h 21, Pogliano Milanese (Santuario Madonna dell’Aiuto); 8 marzo, h 15.30, Cusano Milanino (Teatro Giovanni XXIII); 12 marzo, h 21, Cardano al Campo (Chiesa del Cuoricino); 13 marzo, h 21, Cesano Maderno (Teatro Centro Don Virginio Pedretti); 14 marzo, h 21, Monza (Santuario S. Maria delle Grazie). Per i successivi appuntamenti: www.angelofranchini.it –