Nella Basilica di Santo Stefano l’allestimento curato dalla Compagnia Splendor del Vero nel giorno in cui si celebra la festa della patrona di tutti i popoli di lingua spagnola
«È urgente una grande preghiera per la vita che attraversi il mondo intero. Con iniziative straordinarie e nella preghiera da ogni comunità cristiana, gruppo, associazione, da ogni famiglia si elevi una supplica appassionata a Dio, creatore e amante della vita». Rispondendo a questo appello del Santo Giovanni Paolo II, venerdì 12 dicembre, alle 20.30, nella Basilica di Santo Stefano Maggiore (Milano), la Compagnia Splendor del Vero mette in scena il Poema di Maria Signora di Guadalupe, scritto da Alessandro Crespi.
Nostra Signora di Guadalupe è l’appellativo con cui i cattolici venerano Maria in seguito alla sua apparizione avvenuta in Messico nel 1531. Secondo il racconto tradizionale, tra il 9 e il 12 dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico, Maria appare più volte a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, un azteco convertito al cristianesimo. Il nome Guadalupe è stato dettato da Maria stessa a Juan Diego: alcuni hanno ipotizzato che sia la trascrizione in spagnolo dell’espressione azteca Coatlaxopeuh, «colei che schiaccia il serpente» (cfr. Genesi 3,14-15) o «colei che procede dalla regione della luce come aquila di fuoco».
A memoria dell’apparizione, sul luogo fu subito eretta una cappella, sostituita dapprima nel 1557 da un’altra cappella più grande, e poi da un vero e proprio santuario consacrato nel 1622. Infine nel 1976 è stata inaugurata l’attuale Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.
Nel santuario è conservato il mantello (tilmàtli) di Juan Diego, sul quale si è impressa l’immagine di Maria, ritratta come una giovane indigena: per la sua pelle scura è chiamata dai fedeli Virgen morenita («Vergine meticcia»). Nel 1921 Luciano Pèrez, un attentatore inviato dal governo, nascose una bomba in un mazzo di fiori posti ai piedi dell’altare; l’esplosione danneggiò la basilica, ma il mantello e il vetro che lo proteggeva rimasero intatti.
L’apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan Diego è stato proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002. Secondo la dottrina cattolica queste apparizioni appartengono alla categoria delle rivelazioni private.
La Madonna di Guadalupe è venerata dai cattolici come patrona e regina di tutti i popoli di lingua spagnola e del continente americano in particolare, ridando vigore al culto di Nostra Signora del Comune spagnolo di Guadalupe del XIV secolo. La sua festa si celebra il 12 dicembre, giorno in cui l’immagine di Maria si è impressa sulla timatli del veggente. In Messico il 12 dicembre è festa di precetto. Il Vaticano ha composto una nuova preghiera dedicata alla Madonna di Guadalupe e Papa Francesco venerdì 12 dicembre nella Basilica di San Pietro, celebrerà una Santa Messa in ricordo di questo grande avvenimento.
Il testo dello spettacolo – ispirato al Nican Mopohua (qui si racconta) – è la fedelissima drammatizzazione dell’apparizione e del messaggio della Madre di Dio rivolti a San Juan Diego. La Vergine si manifestò come la donna dell’Apocalisse, gravida e vestita di Sole, Madre della Vita, il cui frutto benedetto, Gesù, riporterà infine la vittoria finale.