Anche la Diocesi di Milano ha concesso il suo patrocinio alla sacra rappresentazione, vero e proprio evento che coinvolge tutto il borgo biellese, con gli abitanti impegnati da volontari nell’allestimento e nella recitazione
di Annamaria BRACCINI
Gesù normalmente vive in Indonesia, insegna surf, ma essendo nato tra le colline del Biellese, a Sordevolo, non poteva non recitare in quella che non è solo una splendida sacra rappresentazione, ma anche il cuore pulsante di un paese che per tre mesi, ogni estate, ogni cinque anni, si mobilita per mettere in scena la Passione del Signore, trasformando un angolo del Piemonte nella Galilea di duemila anni fa. È così Marco che, già nel 2010, per i mesi estivi era tornato a Sordevolo per interpretare Gesù – allora aveva, manco a dirlo, 33 anni – anche per l’edizione che sta per iniziare, sarà il Cristo della Passione.
In Curia a Milano – è il motivo c’è – si presenta, in conferenza stampa, appunto la Passione proposta a Sordevolo, piccolo paese di 1300 abitanti in provincia di Biella, diventato famoso nel mondo proprio in virtù di questa rappresentazione.
Apre l’incontro monsignor Mario Delpini, il Vicario generale, che dice: «In un momento in cui Milano sembra essere il centro del mondo, presentare questa sacra rappresentazione ci è parso rilevante e abbiamo subito aderito con piacere. Rappresentare la morte in croce di Gesù, significa indicare che questa memoria non si può solo raccontare come un’opera d’arte, ma la sua natura chiede di divenire un evento, ogni volta che vi si pensa. Il fatto che gli abitanti del paese siano tutti coinvolti, mi pare che dica una verità profonda del mistero che celebriamo nell’Eucaristia, ossia che non è possibile rimanere unicamente a guardare, ma occorre giocarsi in prima persona, parlando non solo di ciò che è avvenuto, ma dicendo anche qualcosa di sé. Il risultato corale dell’iniziativa, significa che l’incarnazione popolare della Passione muove la coscienza e le relazioni. E questo, come cristiani, è fondamentale».
Fa eco a monsignor Delpini il presidente dell’Associazione Teatro popolare di Sordevolo, Carlo Pedrazzo: «Siamo un paese intero che riesce a mobilitarsi, coinvolgendo persone di ogni età e ceto sociale, da duecento anni, per una tradizione che è cresciuta in periodi socialmente e culturalmente diversi. Ora siamo rivolti al futuro. Questo è un messaggio bello e positivo in una società dove sembra prevalere il credo egoistico». Accanto a lui ci sono il vicesindaco del paese Alberto Monticone, che porta il saluto dell’autorità locale, e Celestino Fogliano, il regista, che commenta la recita di tre brevi estratti della Passione, coinvolgenti e suggestivi, nel dolore della Madonna e nella morte di croce di Gesù.
«Ciò che proponiamo non è una processione, come ve ne sono moltissime, specialmente in Italia, nel periodo pasquale. È invece uno spettacolo di impianto rinascimentale basato su un testo scritto da monsignor Giuliano Dati che la Confraternita del Gonfalone cinquecentesca recitava il Venerdì santo. La parte centrale di questa rappresentazione – che, nella sua interezza, andava dalle Nozze di Cana a Emmaus – è centrato sulla Passione e si recitava al Colosseo».
Insomma, un rispetto anche filologico e nei costumi (con chiari rimandi nei colori alla simbologia sacra del Rinascimento) che qualifica la produzione di Sordevolo, attraverso la recita dei testi originari conservati all’Archivio segreto Vaticano.
E, bastano, allora, anche solo i “numeri” della Passione per rendersi conto di un impegno che, in questo anno del bicentenario, ha il profilo di un evento davvero straordinario, godendo, infatti, di numerosi patrocini, tra cui quello della Presidenza della Repubblica e del Pontificio Consiglio della Cultura, oltre che dell’Arcidiocesi di Milano. Quattrocento attori, di età compresa tra i 5 e gli 80 anni, trecento persone dietro le quinte, quaranta repliche in cento giorni, dal 6 giugno al 27 settembre, tre rappresentazioni pensate per i bimbi, ventinove scene diverse, per più di due ore di recitazione. E, ancora, quattromila metri quadri di anfiteatro come palcoscenico e cornice, per un totale, alla fine, del ciclo, di quarantamila spettatori; ottantamila ore lavorative, non conteggiando il fondamentale apporto del volontariato.
Senza dimenticare, la crescita costante del pubblico – il 30% in più negli ultimi dieci anni – e l’offerta “parallela” della visita al “Museo della Passione” (aperto la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18), utilissima per scoprire la storia antica e più recente della rappresentazione e, infine, la possibilità di vivere il “Mercatino con Passione,” dove trovare prodotti artigianali ed enogastronomici locali, famosi per la loro eccellenza.
Il ricavato della stagione sarà devoluto a un’opera pia.
Info: Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, Via Eugenio Bona 35, 13817 SORDEVOLO (BI), tel/fax 015.2562486; passione@passionedicristo.org; www.passionedicristo.org; Azienda Turistica Locale (A.T.L.) – Sede di Biella, P.zza V. Veneto 3, 13900 BIELLA (BI), Tel. 015/351128, fax 01534612, info@atl.biella.it, www.atl.biella.it