Questa, secondo i Fratelli di San Francesco d'Assisi, la conseguenza della diminuzione di extracomunitari che accedono quotidianamente al loro polo sanitario
Fr. Clemente MORIGGI Direttore delle opere Fondazione dei Fratelli di San Francesco d'Assisi
Redazione
Continua la polemica sull’assistenza sanitaria ai clandestini, il cui unico effetto è una diminuzione di extracomunitari che accedono al nostro polo sanitario di via Bertoni 9 a Milano. La Fondazione dei Fratelli di San Francesco d’Assisi da anni garantisce assistenza sanitaria a tutte le persone bisognose, regolari e in via di regolarizzazione.
Nel solo anno 2008, nel polo sanitario della Fondazione, sono state effettuate 25 mila visite. Un numero considerevole, che ha dato la possibilità a molti extracomunitari di curare malattie di entità più o meno serie. Offrendo a queste persone la possibilità di una visita e di cure si attua anche un piano di prevenzione a vantaggio dei cittadini italiani.
Infatti molte delle persone che passano dai nostri ambulatori sono affette da patologie come scabbia, tbc, aids, ecc. Con l’ingresso in Italia di extracomunitari molte delle malattie che erano scomparse da tempo si sono ripresentate. Chi offre un servizio rivolto agli emarginati, extracomunitari, ma anche italiani (l’afflusso di italiani che accedono ai nostri ambulatori è di circa il 35%) di certo non farà mai una denuncia o una segnalazione. La salute è un bene primario che deve essere salvaguardata, quanto la vita stessa.
Medici, infermieri e volontari non sono a guardia delle frontiere. Chi deve regolare il flusso sconsiderato che si ha in Italia di persone disperate sono i nostri politici, a noi compete fare un sorriso e indicare una via di speranza, aiutandoli a integrarsi là dove ci siano le premesse. Continua la polemica sull’assistenza sanitaria ai clandestini, il cui unico effetto è una diminuzione di extracomunitari che accedono al nostro polo sanitario di via Bertoni 9 a Milano. La Fondazione dei Fratelli di San Francesco d’Assisi da anni garantisce assistenza sanitaria a tutte le persone bisognose, regolari e in via di regolarizzazione.Nel solo anno 2008, nel polo sanitario della Fondazione, sono state effettuate 25 mila visite. Un numero considerevole, che ha dato la possibilità a molti extracomunitari di curare malattie di entità più o meno serie. Offrendo a queste persone la possibilità di una visita e di cure si attua anche un piano di prevenzione a vantaggio dei cittadini italiani.Infatti molte delle persone che passano dai nostri ambulatori sono affette da patologie come scabbia, tbc, aids, ecc. Con l’ingresso in Italia di extracomunitari molte delle malattie che erano scomparse da tempo si sono ripresentate. Chi offre un servizio rivolto agli emarginati, extracomunitari, ma anche italiani (l’afflusso di italiani che accedono ai nostri ambulatori è di circa il 35%) di certo non farà mai una denuncia o una segnalazione. La salute è un bene primario che deve essere salvaguardata, quanto la vita stessa.Medici, infermieri e volontari non sono a guardia delle frontiere. Chi deve regolare il flusso sconsiderato che si ha in Italia di persone disperate sono i nostri politici, a noi compete fare un sorriso e indicare una via di speranza, aiutandoli a integrarsi là dove ci siano le premesse.