Forti (Caritas): «È un pacchetto insicurezza». Maioni (Acli Colf): «Le famiglie continueranno a tenere le badanti irregolari». Massarotto (Naga): «Razzismo e discriminazione sono legge». Babolin (Cnca): «Politica immorale e profondamente sbagliata»
Carlo ROSSI
Redazione
L’approvazione definitiva del disegno di legge sulla sicurezza avvenuta ieri con il voto finale del Senato raccoglie forti critiche nel mondo dell’associazionismo.
«Un pacchetto “insicurezza” che non sarà di beneficio a nessuno, che con il reato di clandestinità andrà a colpire anche le badanti irregolari e i lavoratori stranieri in nero, che inciderà negativamente sulla salute della collettività e che farà aumentare i costi di gestione dei centri di identificazione ed espulsione»: questo il commento di Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio immigrazione della Caritas Italiana. Secondo Forti, con questo provvedimento rischiano l’espulsione «più di mezzo milione di badanti» senza permesso di soggiorno e «oltre 600 mila lavoratori stranieri irregolari». «Tutto questo – si chiede Forti – migliorerà veramente la sicurezza dei cittadini italiani o piuttosto aggraverà il bilancio dello Stato e darà il via a un clima di sospetto diffuso?».
Per Raffaella Maioni, responsabile nazionale dell’Acli Colf, l’introduzione del reato di immigrazione clandestina interesserà anche circa 700 mila badanti irregolari: «Molte di queste persone si trovano all’interno di famiglie che hanno necessità di un’assistente familiare. Si creano rapporti di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro difficili da scindere. E pensiamo che, malgrado il pacchetto sicurezza, le famiglie continueranno a tenere le lavoratrici».
«Con l’approvazione del cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, si conclude l’iter della legge più razzista e discriminatoria in materia d’immigrazione emanata dal dopoguerra a oggi»: così Pietro Massarotto, presidente del Naga, secondo il quale «l’introduzione del reato di immigrazione clandestina chiude il cerchio della scellerata legislazione italiana in materia».
«La decisione di porre la fiducia al Senato al ddl sicurezza ha segnato un’ulteriore chiusura a quel dialogo tra istituzioni e società civile che da più parti era stato auspicato e impone un ripensamento circa il rapporto con il mondo della politica e sulle strategie generali che andremo a ridefinire»: questo invece il commento del portavoce del Forum del Terzo Settore Andrea Olivero.
«Il ddl sicurezza avrà una sola conseguenza: rendere la vita ancora più difficile a centinaia di migliaia di persone immigrate, che sono una ricchezza imprescindibile per il nostro Paese – così Lucio Babolin, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza -. L’introduzione del reato di clandestinità segnerà duramente l’esistenza degli immigrati, che ora dovranno aver paura anche quando si rivolgono ai servizi sociali, alle strutture sanitarie, alla scuola. Si tratta di una politica immorale e profondamente sbagliata». L’approvazione definitiva del disegno di legge sulla sicurezza avvenuta ieri con il voto finale del Senato raccoglie forti critiche nel mondo dell’associazionismo.«Un pacchetto “insicurezza” che non sarà di beneficio a nessuno, che con il reato di clandestinità andrà a colpire anche le badanti irregolari e i lavoratori stranieri in nero, che inciderà negativamente sulla salute della collettività e che farà aumentare i costi di gestione dei centri di identificazione ed espulsione»: questo il commento di Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio immigrazione della Caritas Italiana. Secondo Forti, con questo provvedimento rischiano l’espulsione «più di mezzo milione di badanti» senza permesso di soggiorno e «oltre 600 mila lavoratori stranieri irregolari». «Tutto questo – si chiede Forti – migliorerà veramente la sicurezza dei cittadini italiani o piuttosto aggraverà il bilancio dello Stato e darà il via a un clima di sospetto diffuso?».Per Raffaella Maioni, responsabile nazionale dell’Acli Colf, l’introduzione del reato di immigrazione clandestina interesserà anche circa 700 mila badanti irregolari: «Molte di queste persone si trovano all’interno di famiglie che hanno necessità di un’assistente familiare. Si creano rapporti di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro difficili da scindere. E pensiamo che, malgrado il pacchetto sicurezza, le famiglie continueranno a tenere le lavoratrici».«Con l’approvazione del cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, si conclude l’iter della legge più razzista e discriminatoria in materia d’immigrazione emanata dal dopoguerra a oggi»: così Pietro Massarotto, presidente del Naga, secondo il quale «l’introduzione del reato di immigrazione clandestina chiude il cerchio della scellerata legislazione italiana in materia».«La decisione di porre la fiducia al Senato al ddl sicurezza ha segnato un’ulteriore chiusura a quel dialogo tra istituzioni e società civile che da più parti era stato auspicato e impone un ripensamento circa il rapporto con il mondo della politica e sulle strategie generali che andremo a ridefinire»: questo invece il commento del portavoce del Forum del Terzo Settore Andrea Olivero.«Il ddl sicurezza avrà una sola conseguenza: rendere la vita ancora più difficile a centinaia di migliaia di persone immigrate, che sono una ricchezza imprescindibile per il nostro Paese – così Lucio Babolin, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza -. L’introduzione del reato di clandestinità segnerà duramente l’esistenza degli immigrati, che ora dovranno aver paura anche quando si rivolgono ai servizi sociali, alle strutture sanitarie, alla scuola. Si tratta di una politica immorale e profondamente sbagliata».