Il vescovo ausiliare e vicario episcopale per la città di Milano questa mattina ha incontrato il presidente del Consiglio, in cura presso l'ospedale San Raffaele dopo l'aggressione subita ieri sera. Un atto condannabile, come tutte le forme di violenza, avvenuto alla conclusione del comizio che Berlusconi ha tenuto alle spalle del Duomo. La Presidenza della Cei: «La violenta aggressione costituisce un episodio di singolare ed esecrabile gravità»

di Pino NARDI
Redazione Diocesi

Monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare e vicario episcopale per la città di Milano, questa mattina ha fatto visita al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, portando la solidarietà del cardinale Tettamanzi e della Diocesi di Milano. Il premier è ancora in cura presso l’ospedale San Raffaele dopo l’aggressione subita ieri sera. Un atto condannabile, come tutte le forme di violenza, avvenuto alla conclusione del comizio che Berlusconi ha tenuto alle spalle del Duomo per aprire la campagna di tesseramento al Popolo delle libertà e investendo ufficialmente Roberto Formigoni come candidato per il centrodestra nelle elezioni regionali di primavera. Una serata finita molto male per il colpo inferto da Massimo Tartaglia, 42 anni, da una decina di anni in cura per problemi psichici. «La violenta aggressione subita dal presidente del Consiglio costituisce un episodio di singolare ed esecrabile gravità». Questo il commento della presidenza della Cei, in una nota diffusa ieri sera. «Mentre esprimiamo sincera vicinanza al presidente Berlusconi auspichiamo per il nostro Paese un clima culturale più sereno e rispettoso al fine di realizzare nella coesione sociale e nella responsabilità politica il bene di tutti e di ciascuno». Monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare e vicario episcopale per la città di Milano, questa mattina ha fatto visita al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, portando la solidarietà del cardinale Tettamanzi e della Diocesi di Milano. Il premier è ancora in cura presso l’ospedale San Raffaele dopo l’aggressione subita ieri sera. Un atto condannabile, come tutte le forme di violenza, avvenuto alla conclusione del comizio che Berlusconi ha tenuto alle spalle del Duomo per aprire la campagna di tesseramento al Popolo delle libertà e investendo ufficialmente Roberto Formigoni come candidato per il centrodestra nelle elezioni regionali di primavera. Una serata finita molto male per il colpo inferto da Massimo Tartaglia, 42 anni, da una decina di anni in cura per problemi psichici. «La violenta aggressione subita dal presidente del Consiglio costituisce un episodio di singolare ed esecrabile gravità». Questo il commento della presidenza della Cei, in una nota diffusa ieri sera. «Mentre esprimiamo sincera vicinanza al presidente Berlusconi auspichiamo per il nostro Paese un clima culturale più sereno e rispettoso al fine di realizzare nella coesione sociale e nella responsabilità politica il bene di tutti e di ciascuno».

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