Tre buoni motivi per destinare il proprio cinque per mille alla Caritas

di Roberto DAVANZO direttore Caritas ambrosiana
Redazione

Ritorna anche quest’anno la possibilità di un gesto di solidarietà da vivere decidendo a chi destinare il 5 per mille del proprio gettito fiscale e ciascun contribuente è chiamato a una scelta, a un discernimento. La possibilità che lo Stato italiano consente al cittadino di indirizzare il 5 per mille del proprio gettito fiscale a favore di una realtà del privato sociale è un piccolo ma significativo segno di civiltà e di rispetto verso la sensibilità del singolo contribuente. Insieme, è scelta impegnativa che chiede a ciascuno di noi l’onere di una scelta, dunque la fatica di informarsi, verificare e decidere.
Il rapporto di noi italiani con la fiscalità non è mai stato pacifico: per troppo tempo, per troppe volte si è fatto fatica a percepire il legame tra le infinite tasse che siamo stati chiamati a versare all’erario e i servizi che lo Stato avrebbe dovuto erogare per rendere migliore la nostra vita. La possibilità di decidere a quale organizzazione solidaristica o culturale destinare il proprio 5 per mille può essere occasione per una qualche riconciliazione con il fisco.
Perché allora tale opzione dovrebbe cadere a favore di Caritas ambrosiana? Per tre motivi, almeno. Il primo è che Caritas ambrosiana non è un’organizzazione benefica tra le tante, un’organizzazione non governativa, un’impresa sociale: dire Caritas ambrosiana significa pensare anzitutto alle mille e più parrocchie disperse su tutto il territorio della Diocesi di Milano e quindi alla nube di volontari che – con semplicità e dedizione – ogni giorno intercettano, ascoltano, si prendono cura dei tanti volti della povertà. Il secondo motivo è che Caritas ambrosiana opera non da battitore libero, ma in costante comunione con Caritas italiana, con cui condivide la lettura di fenomeni che, se emergono a livello locale, si radicano molto più a fondo. Operiamo nelle periferie del mondo, ma preoccupati di riportare al centro, là dove si assumono decisioni politiche che poi ricadono su tutti, quanto il nostro impegno ci fa scoprire. Il terzo motivo è economico. La trasparenza nel modo di usare i soldi di coloro che ce li affidano è stato sempre un motivo di puntiglio e di orgoglio. In particolare, in occasione delle grandi catastrofi naturali e umanitarie. E con la trasparenza, la proporzionalità – di quanto riceviamo – tra ciò che viene utilizzato per mantenere la struttura e ciò che va direttamente a favore delle persone che aiutiamo.
Quanti hanno orientato questa scelta negli scorsi anni a favore di Caritas ambrosiana si sono rivolti a una realtà affidabile e competente, che da più di 30 anni sta sulle frontiere sfaccettate e molteplici della povertà con uno stile preciso: quello di ascoltare e osservare prima di discernere gli interventi e i servizi più adeguati; quello di far sì che il proprio impegno aiuti le comunità cristiane e la società tutta ad avere uno sguardo maturo sul fenomeno della povertà e dell’esclusione; quello di interrogarsi sulle cause che producono sofferenza e disagio e adoperarsi per la loro rimozione.
I frutti della scelta a favore di Caritas ambrosiana non appena ci sono pervenuti dal ministero delle Finanze sono stati destinati a sostenere il servizio Siloe da sempre impegnato a favore dei problemi lavorativi e abitativi delle famiglie della Diocesi di Milano. È giunto provvidenzialmente proprio nel momento in cui la crisi economica cominciava a mostrare i propri effetti. Con il 5 per mille a Caritas ambrosiana abbiamo così potuto integrare il Fondo famiglia-lavoro per quelle famiglie che non rientravano nei requisiti previsti o per le quali erano necessarie risorse aggiuntive. E così intendiamo operare anche nel futuro. Grazie se vorrete aiutarci a continuare a fare bene il nostro lavoro. Ritorna anche quest’anno la possibilità di un gesto di solidarietà da vivere decidendo a chi destinare il 5 per mille del proprio gettito fiscale e ciascun contribuente è chiamato a una scelta, a un discernimento. La possibilità che lo Stato italiano consente al cittadino di indirizzare il 5 per mille del proprio gettito fiscale a favore di una realtà del privato sociale è un piccolo ma significativo segno di civiltà e di rispetto verso la sensibilità del singolo contribuente. Insieme, è scelta impegnativa che chiede a ciascuno di noi l’onere di una scelta, dunque la fatica di informarsi, verificare e decidere.Il rapporto di noi italiani con la fiscalità non è mai stato pacifico: per troppo tempo, per troppe volte si è fatto fatica a percepire il legame tra le infinite tasse che siamo stati chiamati a versare all’erario e i servizi che lo Stato avrebbe dovuto erogare per rendere migliore la nostra vita. La possibilità di decidere a quale organizzazione solidaristica o culturale destinare il proprio 5 per mille può essere occasione per una qualche riconciliazione con il fisco.Perché allora tale opzione dovrebbe cadere a favore di Caritas ambrosiana? Per tre motivi, almeno. Il primo è che Caritas ambrosiana non è un’organizzazione benefica tra le tante, un’organizzazione non governativa, un’impresa sociale: dire Caritas ambrosiana significa pensare anzitutto alle mille e più parrocchie disperse su tutto il territorio della Diocesi di Milano e quindi alla nube di volontari che – con semplicità e dedizione – ogni giorno intercettano, ascoltano, si prendono cura dei tanti volti della povertà. Il secondo motivo è che Caritas ambrosiana opera non da battitore libero, ma in costante comunione con Caritas italiana, con cui condivide la lettura di fenomeni che, se emergono a livello locale, si radicano molto più a fondo. Operiamo nelle periferie del mondo, ma preoccupati di riportare al centro, là dove si assumono decisioni politiche che poi ricadono su tutti, quanto il nostro impegno ci fa scoprire. Il terzo motivo è economico. La trasparenza nel modo di usare i soldi di coloro che ce li affidano è stato sempre un motivo di puntiglio e di orgoglio. In particolare, in occasione delle grandi catastrofi naturali e umanitarie. E con la trasparenza, la proporzionalità – di quanto riceviamo – tra ciò che viene utilizzato per mantenere la struttura e ciò che va direttamente a favore delle persone che aiutiamo.Quanti hanno orientato questa scelta negli scorsi anni a favore di Caritas ambrosiana si sono rivolti a una realtà affidabile e competente, che da più di 30 anni sta sulle frontiere sfaccettate e molteplici della povertà con uno stile preciso: quello di ascoltare e osservare prima di discernere gli interventi e i servizi più adeguati; quello di far sì che il proprio impegno aiuti le comunità cristiane e la società tutta ad avere uno sguardo maturo sul fenomeno della povertà e dell’esclusione; quello di interrogarsi sulle cause che producono sofferenza e disagio e adoperarsi per la loro rimozione.I frutti della scelta a favore di Caritas ambrosiana non appena ci sono pervenuti dal ministero delle Finanze sono stati destinati a sostenere il servizio Siloe da sempre impegnato a favore dei problemi lavorativi e abitativi delle famiglie della Diocesi di Milano. È giunto provvidenzialmente proprio nel momento in cui la crisi economica cominciava a mostrare i propri effetti. Con il 5 per mille a Caritas ambrosiana abbiamo così potuto integrare il Fondo famiglia-lavoro per quelle famiglie che non rientravano nei requisiti previsti o per le quali erano necessarie risorse aggiuntive. E così intendiamo operare anche nel futuro. Grazie se vorrete aiutarci a continuare a fare bene il nostro lavoro.

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