Redazione
«Siamo sotto shock. Non abbiamo perso solo un vescovo, ma un padre, un amico, un sostegno materiale e spirituale. Siamo addolorate non riusciamo ancora a credere che si successa una cosa simile. In questi posti si vive alla giornata, è imprevedibile». La piccola comunità delle suore “Figlie della Chiesa” che vive e opera a Tarso, prestando servizio ai pellegrini che arrivano nella chiesa-museo di San Paolo, stenta a credere alla morte di monsignor Luigi Padovese.
«Viviamo una grande tristezza, siamo sotto shock, è un dolore per tutta la Chiesa di Anatolia e turca. Si è tanto prodigato perché le autorità turche concedessero la chiesa-museo di san Paolo di Tarso come luogo permanente di culto, ottenendo che i pellegrini potessero celebrare tranquillamente senza una lunga prassi di prenotazione. Lui stesso, poi, ci aiutava nell’accoglienza dei pellegrini che arrivavano e continuano ad arrivare da tutto il mondo. La nostra Chiesa oggi piange un padre».
A proposito della Chiesa di Tarso, monsignor Padovese così dichiarava recentemente: «Sulla concessione, finora, verbale della Chiesa, siamo ancora a livello di trattativa; la situazione non è pienamente risolta. Ciò che di fatto ci interessa non è tanto la proprietà della chiesa o che questa venga data in gestione alla Chiesa cattolica o alla comunità ortodossa. Ci interessa soprattutto la possibilità di celebrare liberamente e cosicché tutti i pellegrini possano andare a Tarso sapendo che possono pregare senza essere disturbati e senza limitazione. Abbiamo gruppi che arrivano quasi quotidianamente e prevedo un sensibile aumento nei prossimi mesi. Tarso, con Antiochia e la Cappadocia, è nei grandi percorsi di pellegrinaggio e questo è un bene anche per la Chiesa turca». «Siamo sotto shock. Non abbiamo perso solo un vescovo, ma un padre, un amico, un sostegno materiale e spirituale. Siamo addolorate non riusciamo ancora a credere che si successa una cosa simile. In questi posti si vive alla giornata, è imprevedibile». La piccola comunità delle suore “Figlie della Chiesa” che vive e opera a Tarso, prestando servizio ai pellegrini che arrivano nella chiesa-museo di San Paolo, stenta a credere alla morte di monsignor Luigi Padovese.«Viviamo una grande tristezza, siamo sotto shock, è un dolore per tutta la Chiesa di Anatolia e turca. Si è tanto prodigato perché le autorità turche concedessero la chiesa-museo di san Paolo di Tarso come luogo permanente di culto, ottenendo che i pellegrini potessero celebrare tranquillamente senza una lunga prassi di prenotazione. Lui stesso, poi, ci aiutava nell’accoglienza dei pellegrini che arrivavano e continuano ad arrivare da tutto il mondo. La nostra Chiesa oggi piange un padre».A proposito della Chiesa di Tarso, monsignor Padovese così dichiarava recentemente: «Sulla concessione, finora, verbale della Chiesa, siamo ancora a livello di trattativa; la situazione non è pienamente risolta. Ciò che di fatto ci interessa non è tanto la proprietà della chiesa o che questa venga data in gestione alla Chiesa cattolica o alla comunità ortodossa. Ci interessa soprattutto la possibilità di celebrare liberamente e cosicché tutti i pellegrini possano andare a Tarso sapendo che possono pregare senza essere disturbati e senza limitazione. Abbiamo gruppi che arrivano quasi quotidianamente e prevedo un sensibile aumento nei prossimi mesi. Tarso, con Antiochia e la Cappadocia, è nei grandi percorsi di pellegrinaggio e questo è un bene anche per la Chiesa turca».