La disposizione, contenuta nella Convenzione del Consiglio che sarà approvata a maggio, è vincolante per gli Stati nazionali. Nessun obbligo di adeguamento, invece, per quanto riguarda l'estensione del diritto anche alle coppie di fatto e omosessuali


Redazione

26/02/2008

L’Europa ha esteso il diritto di adozione ai single e tutti gli Stati europei dovranno modificare le loro leggi nazionali per adattarle a questo principio. Questo in base alla Convenzione che il Consiglio d’Europa adotterà il 5 e 6 maggio prossimi. La nuova disposizione abbassa l’età dei genitori adottivi a 30 anni e introduce il consenso all’adozione anche da parte del padre non sposato. Inoltre centra tutto sul migliore interesse del minore, coinvolto e ascoltato nel processo decisionale e autorizzato a conoscere le sue origini.

Il nuovo documento è la revisione in chiave innovatrice della Convenzione sulle adozioni del 1967. Come ha spiegato Maud de Boer Buquicchio, vicesegretario generale del Consiglio, «dopo quarant’anni bisognava tener conto dei cambiamenti verificati all’interno della società. Quello dei single è un diritto pieno e gli Stati saranno obbligati a modificare le loro leggi».

Facoltativo, invece, da parte degli Stati è l’adeguamento a un’altra disposizione della Convenzione, quella che estende il diritto all’adozione anche alle coppie di fatto e alle coppie omosessuali. In Italia, dove la legge vigente consente le adozioni solo ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, sarebbe necessaria una legge di autorizzazione alla ratifica: su questo punto la Convenzione non è prescrittiva.

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