Certezza per la Rai e per gli investitori pubblicitari. Aspettiamo le canzoni. L’edizione numero 64 del Festival andrà in onda dal 18 al 22 febbraio

di Marco DERIU

sanremo

Molti elementi tradizionali e un pizzico di novità, condita da qualche polemicuccia alimentata ad arte per accrescere la curiosità del pubblico verso l’evento: sono alcuni degli ingredienti che da sempre fanno del Festival di Sanremo un appuntamento classico e imprescindibile nella programmazione annuale della televisione italiana. Alla storia consolidata della kermesse appartengono la collocazione stagionale a ridosso della primavera – la stagione dei fiori – le proposte di canzoni nella maggior parte intitolate all’amore, la relativa suspense sui nomi degli ospiti, la scelta dei conduttori e le indiscrezioni sui loro cachet milionari. Per la cronaca, pare che Fabio Fazio e Luciana Littizzetto percepiranno rispettivamente 600mila (più i diritti d’immagine) e 350mila euro, mentre non è dato di conoscere l’entità del compenso pattuito con l’attrice francese Letizia Casta, che affiancò il presentatore già in una passata edizione.

A dominare su tutto è la necessità di realizzare ascolti all’altezza delle attese da parte di Rai 1, per poter onorare al meglio i contratti con gli inserzionisti pubblicitari e ripagare i cospicui investimenti necessari per allestire la manifestazione, magari con un po’ di utile netto. Le aziende che pubblicizzeranno i loro prodotti durante una delle serate del Festival si sono aggiudicate gli spazi per i loro spot con cifre da capogiro, a seconda del giorno e dell’ora di messa in onda dei loro “consigli per gli acquisti”. Si tratta, peraltro, d’investimenti che in ottica aziendale si giustificano con il numero di contatti che la trasmissione offre agli inserzionisti pubblicitari, i quali possono raggiungere contemporaneamente fino a 10-11 milioni di spettatori con un solo messaggio; se inviassero la stessa comunicazione per posta a un numero così alto di destinatari, spenderebbero molto di più.

Nel sito ufficiale dedicato all’edizione numero 64 del Festival, in onda in diretta in prima serata dal Teatro Ariston, dal 18 al 22 febbraio, la Rai promette il solito mix di musica, spettacolo e ospiti illustri. E lascia che i giorni precedenti siano animati dal consueto toto-nomi sui vip che avranno l’onore di calcare il palcoscenico della città dei fiori (lautamente pagati per le loro apparizioni, peraltro). È previsto anche un doveroso omaggio ai sessant’anni della Radiotelevisione italiana, che il 3 gennaio 1954 ebbe il suo battesimo ufficiale sui teleschermi della nostra penisola. E grande attenzione anche al mondo del web 2.0, che renderà possibile seguire la manifestazione anche attraverso i social network di maggiore diffusione.

Se la promessa sarà mantenuta può dirlo soltanto il tempo. Alla vigilia, con l’esperta presenza televisiva e sanremese di Fabio Fazio e con le annunciate provocazioni di Luciana Littizzetto, c’è da aspettarsi una manifestazione frizzante e vivace, almeno dal punto di vista della cornice. Le vere protagoniste dovrebbero tornare a essere le canzoni, come accadeva una volta, quando erano proprio i brani musicali – e non i cantanti che li eseguivano – a contendersi la vittoria.

Uno slogan diventato un tormentone ripete che Sanremo “comunque vada, sarà un successo”. Fatta salva l’incognita sugli ascolti, c’è del vero. La conferma è nelle parole del direttore di Rai 1, Giancarlo Leone, secondo il quale non un solo centesimo del canone che abbiamo recentemente rinnovato andrà a pagare i costi del Festival, perché tutte le spese saranno coperte dagli incassi pubblicitari

Pare che il budget si aggiri intorno ai 18 milioni di euro. Sarà anche più basso di quello dello scorso anno, ma – soprattutto in tempi di crisi – resta una cifra su cui ci sarebbe da discutere.

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