Nell’aprile del 1983, parroco dei SS Pietro e Paolo nella frazione di Arcellasco, fondò Radio Maria. Successivamente ha dato vita anche a Radio Mater, per testimonare «anche attraverso i microfoni, che una vita senza Dio non ha significato»
di Enrico VIGANÒ
Il 19 febbraio 1983, nella chiesa parrocchiale di Arcellasco di Erba, il prevosto di Erba, don Aldo Pozzi, dopo la Santa Messa delle 10.30, inaugurava ufficialmente Radio Maria, la “voce cristiana nella tua casa”. Per don Mario Galbiati, a quel tempo parroco di Arcellasco e fondatore della stessa radio, iniziava quel cammino di missione e di apostolato radiofonico che l’avrebbe poi portato, nel 1994, a fondare una seconda emittente: Radio Mater.
La notizia è riportata in uno stampato della parrocchia di Arcellasco che, dopo trent’anni, rappresenta un documento storico, essendo il primo comunicato ufficiale di Radio Maria, con sede ad Arcellasco, frequenze Mhz. 90,200 – 93,200 stereo. Nello stampato viene evidenziato anche il “Programma delle trasmissioni di Radio Maria”, cioè il primo palinsesto redatto da don Mario. Alcune rubriche si sono mantenute, anche se con titoli diversi, nel corso dei trent’anni di vita di Radio Maria e hanno trovato spazio pure in Radio Mater.
Dal 9 al 24 aprile 1983, a Erba, si svolse la “Missione Cittadina” predicata dai Padri Passionisti, durante la quale Radio Maria assunse un ruolo importante: «Tutte le celebrazioni dalla chiesa – scriveva don Mario in un avviso dell’epoca – saranno trasmesse per radio e questo sarà un grande conforto per i nostri ammalati e anziani e un prezioso aiuto spirituale per tutti». I Padri Missionari riconobbero il «tanto bene» fatto da Radio Maria in quei quindici giorni e insistettero perché la radio continuasse le trasmissioni. Don Mario, allora, decise «di proseguire in questo meraviglioso progetto… La chiameremo “Radio Maria” perché l’affidiamo alla Madonna, affinché la faccia ascoltare da tutti, sia la voce di Dio, diventi mezzo prezioso di unione con la parrocchia e di comunione tra di noi». Era il 26 aprile 1983.
«Nelle ore poi, in cui non avremo programmi nostri – scriveva sempre don Mario nel Notiziario – abbiamo il permesso di collegarci con Nova-Radio, la radio di Famiglia Cristiana, a cui potremo aggiungere collegamenti con Radio Vaticana e altre», collegamenti che permisero a Radio Maria di uscire dall’ambito parrocchiale e di iniziare, fin dai primi giorni, a essere radio «per, con, a servizio e in obbedienza della Chiesa», come sempre don Mario ha voluto che fosse.
Quello di don Mario, trent’anni fa, fu un modo tutto nuovo di fare comunicazione nel mondo cattolico: niente pubblicità e solo fiducia e abbandono nella Provvidenza, nessun riferimento a dati auditel, ma volontariato, tanta preghiera (liturgia delle ore, tre Sante Messe e sei Rosari ogni giorno), tante catechesi e testimonianze di fede vissuta. Uno stile che sarà la peculiarità delle due radio di don Mario, ma che non sarà inizialmente condiviso, anzi, spesso, ridicolizzato. E invece i fatti e gli ascolti gli hanno dato ragione. «I media cattolici – dice oggi don Mario – devono trasmettere innanzitutto i valori che si vivono, testimoniando anche attraverso i microfoni, che una vita senza Dio non ha significato. Questo porta a non perseguire soltanto l’audience e il guadagno, strumentalizzando a volte l’ascoltatore, ma richiamando se stessi e gli altri ad accogliere e a testimoniare la bellezza di una vita vera e responsabile per ritornare insieme a sperare e a impegnarci per un mondo migliore».
Ora a 83 anni, seppure con problemi di salute, don Mario Galbiati (60 anni di sacerdozio nella Diocesi di Milano il prossimo 28 giugno) è pronto a un’altra sfida: realizzare ad Albavilla (Como) quella “Casa di Maria” tanto desiderata, in cui far risiedere Radio Mater, la Cappellina e la “Comunità di Maria”.