Oltre mille persone, e molti fra gruppi e scolaresche del territorio varesino e lombardo, hanno visitato la rassegna dedicata all'Apostolo delle genti nell'anno paolino.
Mario SANSALONE
Redazione
«Oggi Paolo è stato nostro compagno in un pomeriggio tutta una vita. Siamo felici e pronti a ripartire sulla scia». «Quanto vorrei, san Paolo, avere la tua stessa forza di "esserci stato" alla chiamata ad una risposta che chiedeva e ha dato tutto, anche la vita». Queste alcune delle impressioni lasciate dai ragazzi, e non, nel libro delle firme della mostra «Sulla via di Damasco», aperta per 140 ore in 17 giorni, e visitata da più di mille persone. Almeno 60 i gruppi ospitati, provenienti da Busto Arsizio (Scuole Medie De Amicis), da Cairate, Gorla Maggiore, Lonate Ceppino, Solbiate Olona, Somma Lombardo, perfino da Bergamo, oltre i fagnanesi naturalmente.
«E’ come se le parole di Paolo», ci ha detto la professoressa Cinzia Macchi, organizzatrice della mostra «adesso che sono stata costretta a ripeterle tante volte, sono presenti nelle circostanze della mia vita come un richiamo e un giudizio chiaro. Abbiamo proprio sperimentato la bellezza di un incontro che si è rinnovato sul volto e attraverso il volto di tante persone»
In Vicolo Fiori-Piazza San Gaudenzio, casalinghe, scolaresche con i loro insegnanti, gruppi di catechiste, studenti, operai, qualche politico, hanno potuto incontrare l’umanità nuova di san Paolo attraverso le spiegazioni e le testimonianze della decina di volontari locali che hanno fatto da guide. Un arricchimento anche per loro che dicono: «Anche tra noi guide il lavorare su questo contenuto così potente (l’unità-fondamento che viene prima) è stato una bella sfida: tanto diversi per età, caratteri, storie ed esperienze eppure mai così vicini. Un miracolo che è possibile solo nella Chiesa».
Il successo dell’iniziativa, che visto impegnati una ventina di volontari in totale, ha confermato l’auspicio del parroco don Giorgio Basilio, che all’inaugurazione si era augurato che anche nella valle Olona potesse accadere una folgorazione.
«Oggi Paolo è stato nostro compagno in un pomeriggio tutta una vita. Siamo felici e pronti a ripartire sulla scia». «Quanto vorrei, san Paolo, avere la tua stessa forza di "esserci stato" alla chiamata ad una risposta che chiedeva e ha dato tutto, anche la vita». Queste alcune delle impressioni lasciate dai ragazzi, e non, nel libro delle firme della mostra «Sulla via di Damasco», aperta per 140 ore in 17 giorni, e visitata da più di mille persone. Almeno 60 i gruppi ospitati, provenienti da Busto Arsizio (Scuole Medie De Amicis), da Cairate, Gorla Maggiore, Lonate Ceppino, Solbiate Olona, Somma Lombardo, perfino da Bergamo, oltre i fagnanesi naturalmente.«E’ come se le parole di Paolo», ci ha detto la professoressa Cinzia Macchi, organizzatrice della mostra «adesso che sono stata costretta a ripeterle tante volte, sono presenti nelle circostanze della mia vita come un richiamo e un giudizio chiaro. Abbiamo proprio sperimentato la bellezza di un incontro che si è rinnovato sul volto e attraverso il volto di tante persone»In Vicolo Fiori-Piazza San Gaudenzio, casalinghe, scolaresche con i loro insegnanti, gruppi di catechiste, studenti, operai, qualche politico, hanno potuto incontrare l’umanità nuova di san Paolo attraverso le spiegazioni e le testimonianze della decina di volontari locali che hanno fatto da guide. Un arricchimento anche per loro che dicono: «Anche tra noi guide il lavorare su questo contenuto così potente (l’unità-fondamento che viene prima) è stato una bella sfida: tanto diversi per età, caratteri, storie ed esperienze eppure mai così vicini. Un miracolo che è possibile solo nella Chiesa».Il successo dell’iniziativa, che visto impegnati una ventina di volontari in totale, ha confermato l’auspicio del parroco don Giorgio Basilio, che all’inaugurazione si era augurato che anche nella valle Olona potesse accadere una folgorazione. Com’è organizzata La mostra, costituita da pannelli fotografici, è suddivisa in due sezioni principali: i luoghi della vita e della predicazione di san Paolo; dall’incontro con Cristo nasce l’uomo nuovo.La prima sezione, a carattere archeologico, mostra i luoghi della vita di san Paolo, da Gerusalemme (martirio di santo Stefano) a Roma (martirio di san Paolo), contestualizzando attraverso tempi e luoghi il suo insegnamento e il respiro universale che caratterizza il suo apostolato.La seconda sezione sottolinea la vocazione come sorgente di un uomo nuovo e di una vita nuova. Lo Spirito, infatti, investe l’intimo dell’uomo e lo trasforma: di qui nascono la comunione e la missione e si origina la civiltà della verità e dell’amore.I testi sono arricchiti da una documentazione fotografica sui luoghi di san Paolo e sulla raffigurazione di Paolo nella tradizione artistica e sul suo legame con Pietro. Pietro e Paolo infatti «con carismi diversi operarono per un’unica causa: la costruzione della Chiesa di Cristo… iniziatori di una nuova città, come concretizzazione di un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo di Gesù Cristo» (Benedetto XVI).