Il prestigioso museo milanese festeggia i 200 anni con una serie di importanti iniziative. L'occasione per riscoprirlo, magari lasciandosi guidare proprio dal suo personale, motivato e competente.
di Giovanni GUZZI
Redazione
Nell’anno del suo Bicentenario tante sono state le iniziative che hanno posto la Pinacoteca di Brera ed i tesori d’arte che in essa sono custoditi al centro dell’attenzione del pubblico. Di enorme richiamo è stata l’esposizione, in primavera, delle due versioni della Cena in Emmaus di Caravaggio: la più “mistica”, proprietà della Pinacoteca, accanto a quella più “teologica” custodita alla National Gallery di Londra ed oggetto di prestito per l’occasione. Una vera folla di visitatori si è accalcata in coda, paziente, attendendo di poter godere per 15 minuti della visione contemporanea dei due capolavori del maestro lombardo: di identico soggetto eppure artisticamente tanto lontani fra loro. Una folla che, in poche settimane, avrà garantito un incasso paragonabile a quello consueto di un anno. Ancora folla straripante è stata per il vero e proprio anniversario nel giorno di Ferragosto. Con la musica degli allievi del Conservatorio nei cortili ad allietare i tanti milanesi rimasti in città e venuti in visita alla propria “quadreria”. Dimostrazioni, entrambe quelle citate, di quanto conti, per avere grandi risposte di pubblico, la strategia commerciale del “creare un evento”. Perché dipinti di valore a Brera ve ne sono in numero ragguardevole eppure, senza il richiamo dei manifesti affissi per tutta Milano, sembra non attirino l’interesse degli appassionati. Nell’anno del suo Bicentenario tante sono state le iniziative che hanno posto la Pinacoteca di Brera ed i tesori d’arte che in essa sono custoditi al centro dell’attenzione del pubblico. Di enorme richiamo è stata l’esposizione, in primavera, delle due versioni della Cena in Emmaus di Caravaggio: la più “mistica”, proprietà della Pinacoteca, accanto a quella più “teologica” custodita alla National Gallery di Londra ed oggetto di prestito per l’occasione. Una vera folla di visitatori si è accalcata in coda, paziente, attendendo di poter godere per 15 minuti della visione contemporanea dei due capolavori del maestro lombardo: di identico soggetto eppure artisticamente tanto lontani fra loro. Una folla che, in poche settimane, avrà garantito un incasso paragonabile a quello consueto di un anno. Ancora folla straripante è stata per il vero e proprio anniversario nel giorno di Ferragosto. Con la musica degli allievi del Conservatorio nei cortili ad allietare i tanti milanesi rimasti in città e venuti in visita alla propria “quadreria”. Dimostrazioni, entrambe quelle citate, di quanto conti, per avere grandi risposte di pubblico, la strategia commerciale del “creare un evento”. Perché dipinti di valore a Brera ve ne sono in numero ragguardevole eppure, senza il richiamo dei manifesti affissi per tutta Milano, sembra non attirino l’interesse degli appassionati. Lo staff dei Servizi Educativi Ma, oltre a quelli dipinti, Brera custodisce un altro vero tesoro cui, a nostro modesto avviso, sarebbe opportuno dedicare qualche risorsa perché abbia migliore visibilità e possa crescere il numero di chi potrebbe trarne vantaggio. E’ un tesoro umano ed è il tesoro delle competenze dello staff dei Servizi Educativi della Soprintendenza di Milano: persone motivate ed appassionate, che studiano in continuazione e si preparano con cura, anche al di fuori dell’orario di servizio, per proporre, ai visitatori che lo desiderino, originali percorsi tematici di visita alle collezioni. In quest’anno del Bicentenario abbiamo già avuto modo di apprezzare le iniziative dedicate al “Gesso di Napolenone” del Canova, soggetto identico a quello in bronzo che troneggia nel cortile di ingresso, ed a “Giuseppe Bossi e il Gabinetto dei ritratti dei pittori”. Quest’ultima è la ripresentazione al pubblico di una selezione di ventiquattro pezzi della raccolta di ritratti ed autoritratti di artisti voluta nel 1806 da Giuseppe Bossi, terzo segretario dell’Accademia, fondatore della Pinacoteca e grande riformatore dalla brillante e poliedrica personalità. Concepito come una sorta di repertorio iconografico, il Gabinetto bossiano, di cui la visita indagherà il significato storico e artistico, comprende pezzi di grande interesse come il Ritratto della famiglia dei pittori di Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone e la splendida coppia di ritratti di Tanzio da Varallo. Dopo la proposta di "Santi e martiri", lo scorso sabato, il mese di ottobre si conclude con un altro itinerario tematico: “La rivolta della luce. I Divisionisti a Brera” percorso descritto attraverso le opere di Pellizza da Volpedo, Segantini, Previati… conservate in Pinacoteca. Per informazioni Gli incontri sono gratuiti, previo acquisto del biglietto d’ingresso in Pinacoteca. E’ possibile ricevere la newsletter mensile dello staff scrivendo all’indirizzo di posta elettronica spsae-mi.atm.didattica@beniculturali.it o telefonare per informazioni al numero 02-72263219 da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30.