Nella classifica dei beni artistici e culturali, per valenza turistica
e attrattiva economica, è dietro solo a Colosseo e Musei Vaticani
di Cristina CONTI
Il Duomo di Milano è meta immancabile per tutte le guide turistiche, anche straniere, insieme alla Galleria Vittorio Emanuele II, al Castello Sforzesco, al Cenacolo, alla Pinacoteca di Brera e alla Scala. Proprio per salvaguardarlo e dare nuovo slancio alla sua centralità economica, la Camera di Commercio partecipa agli aiuti destinati al restauro della guglia maggiore. Un impegno istituzionale che diventa ancora più significativo se assunto in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, in cui c’è una crisi generale dell’economia e in cui le amministrazioni pubbliche sono strette tra vincoli di bilancio e spending review. «Per noi che rappresentiamo le imprese valorizzare il Duomo significa dare un impulso all’economia. Sostenere un’eccellenza culturale della città, i nostri monumenti e le nostre infrastrutture immateriali, vuol dire potenziare il turismo e, in generale, l’attrattività del territorio», spiega Massimo Ferlini, membro della giunta della Camera di Commercio di Milano.
Simbolo religioso, testimonianza culturale e artistica. Ma anche risorsa economica di prim’ordine. Secondo un’indagine della Camera di Commercio di Milano i visitatori della Cattedrale meneghina portano mezzo miliardo di euro all’anno, grazie al soggiorno in albergo, ai ristoranti, ai souvenir e allo shopping in genere. Se il turista italiano è attratto soprattutto dal buon cibo, con le pizzerie che pesano sul 38,5 per cento sul totale di spesa, lo straniero preferisce lo shopping nel 46,7 per cento dei casi, magari proprio nelle vie del centro, a pochi passi dal Duomo.
Nella classifica nazionale dei beni artistici e culturali, inoltre, il brand della Cattedrale milanese si posiziona al terzo posto, con un valore di 82 miliardi di euro, dopo il Colosseo e i Musei Vaticani, che valgono rispettivamente 91 e 90 miliardi. Il dato è calcolato sulla base di due indici: la valenza turistica, che prende in considerazione la valenza economica del territorio, la conoscenza del monumento e il flusso dei visitatori, e l’attrattiva economica, che comprende numero di occupati nel turismo, accessibilità multimodale al territorio, flusso e valenza di stranieri e valore dell’export.