Raddoppiati negli ultimi 5 anni gli under 30 colpiti dall'uso di droghe. Arrivano al Pronto soccorso degli ospedali nei fine settimana e poi vengono presi in carico dai reparti di salute mentale degli ospedali. Il capoluogo lombardo, secondo i dati Asl, vanta un record di abuso di droghe, con il 32 per cento degli adolescenti che ammette di aver fumato marijuana nell'ultimo mese e uno su 10 è consumatore occasionale di cocaina. Eppure disintossicarsi non basta. I danni neurologici dovuti a queste sostanze sono permanenti e rischiano di scatenare sindromi psicotiche. Soprattutto in età giovanile.
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Redazione Diocesi
Arrivano al Pronto soccorso degli ospedali nei fine settimana e poi vengono presi in carico dai reparti di salute mentale degli ospedali. Il capoluogo lombardo, secondo i dati Asl, vanta un record di abuso di droghe, con il 32 per cento degli adolescenti che ammette di aver fumato marijuana nell’ultimo mese e uno su 10 è consumatore occasionale di cocaina. Eppure disintossicarsi non basta. I danni neurologici dovuti a queste sostanze sono permanenti e rischiano di scatenare sindromi psicotiche. Soprattutto in età giovanile.
di Cristina Conti
Allarme droga a Milano. Negli ultimi 5 anni gli under 30 con il sistema nervoso bruciato dalle sostanze stupefacenti sono raddoppiati. Arrivano al Pronto soccorso degli ospedali nei fine settimana e poi vengono presi in carico dai reparti di salute mentale degli ospedali. Il capoluogo lombardo, secondo i dati Asl, vanta un record di abuso di droghe, con il 32 per cento degli adolescenti che ammette di aver fumato marijuana nell’ultimo mese e uno su 10 è consumatore occasionale di cocaina.
«Ci troviamo davanti a un aumento esponenziale dei ragazzi che vivono in una realtà virtuale perché l’uso della droga ha annebbiato il loro cervello», spiega Maria Teresa Ferla, docente di Psicologia alla Bicocca e primario di Psichiatria all’ospedale di Garbagnate.
Ma disintossicarsi non basta. I danni neurologici dovuti a queste sostanze sono permanenti e rischiano di scatenare sindromi psicotiche. E anche l’età è determinante. «I giovani consumatori sono dieci volte più esposti ad attacchi di panico, difficoltà di concentrazione e psicosi. Oltre i 50 spinelli l’anno, cioè uno alla settimana, i rischi crescono in modo esponenziale», aggiunge Mariano Bassi, presidente della Società italiana psichiatria.
A preoccuparsi c’è anche il Pirellone. Le cure infatti sono a carico della Regione, con un costo annuo di 4 mila euro a paziente, destinati a crescere di anno in anno. «Il legame tra consumo di spinelli, cocaina, ecstasy e malattie cerebrali croniche è da tempo sotto i nostri occhi. La novità è che purtroppo il fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti», commenta Carlo Lucchina, direttore generale dell’assessorato alla Sanità.
Un programma serio per arginare il fenomeno continua, comunque, a mancare. Le iniziative delle strutture pubbliche e private sono slegate tra loro e gli interventi affrontano soltanto l’emergenza. «Adesso come non mai è necessario un piano contro le droghe, dove ci sia accordo su cosa fare e che detti le priorità e i tempi. Non è più l’ora dei missionari, dei geniali inventori che provano le terapie più disparate brevi, lunghe o mutuate dai modelli stranieri. In più temo che dopo il ritorno della cocaina ci sarà un ritorno alla grande dell’eroina», dice don Gino Rigoldi, da 35 anni cappellano del carcere minorile Beccarla e fondatore di Comunità nuova.