In un agile volumetto riunite le recenti riflessioni dell’Arcivescovo in occasione della memoria della morte del Morazzone. Domenica 26 giugno in omaggio con il quotidiano “La Provincia” di Lecco
«Di fronte all’esempio di un santo, l’uomo comprende più chiaramente quella Parola e l’accoglie con più fiducia. Così diceva già il beato cardinal Ildefonso Schuster. L’esperienza di santità del beato don Serafino Morazzone, “buon curato di Chiuso”, lo conferma».
Scrive così don Adriano Bertocchi, parroco della comunità pastorale S. Andrea e S.M. Assunta di Maggianico e Chiuso, nella prefazione di un agile volumetto (32 pagine)che raccoglie tre recenti omelie del cardinale Tettamanzi tenute a Chiuso in occasione della memoria della morte del beato Morazzone il 13 aprile. Un’iniziativa spontanea dell’Arcivescovo, per la quale il parroco ringrazia: «Le sue parole semplici e dirette – sottolinea – confermano la tesi: Dio ha parlato e parla attraverso l’amore del suo Figlio Gesù crocifisso e risorto, ma per superare i nostri limiti di comprensione fa uso tuttora dei suoi santi. Dio, dunque, ha voluto spiegarsi attraverso il beato Serafino».
«Mi viene spontaneo chiedere una triplice grazia – aveva concluso l’Arcivescovo nell’omelia del 26 aprile 2003 -: di saperlo imitare con più entusiasmo, con più coraggio, con vera e profonda gioia spirituale nel suo intenso amore a Gesù presente nell’Eucaristia, nel suo costante impegno ad essere operatore di pace per sopire o estinguere tensioni, contrasti, discordie e lotte, nella passione e nella cura educativa per i nostri ragazzi e giovani. Non giudichiamoli, i nostri ragazzi, non condanniamoli, anche se talvolta forse lo meritano. Piuttosto amiamoli. Come per il buon Curato di Chiuso, possano anche per noi diventare la nostra “delizia”».
Domenica 26 giugno il quotidiano La Provincia di Lecco allegherà gratuitamente il volumetto.